Il Comune di Trapani sceglie di non aderire alla tregua fiscale introdotta dalla legge di bilancio 2023 per quanto riguarda i tributi locali. Il Consiglio Comunale ha detto “no”. Il voto in aula è stato unanime (14 voti, 10 assenti). Una decisione che riguarda l’applicazione delle disposizioni legate ai carichi affidati all’Agente di Riscossione. La norma nazionale prevede, infatti, per gli enti locali la possibilità di stralciare o meno gli interessi e le sanzioni delle cartelle esattoriali relative agli anni fiscali che vanno dal 2011 al 2015 e che non superino complessivamente i mille euro.
In base alla normativa statale resta ferma la possibilità di concedere gli stessi benefici esclusivamente a coloro che verseranno le somme dovute a titolo di capitale e quelle maturate a titolo di rimborso delle spese per le procedure esecutive e di notificazione della cartella di pagamento senza corrispondere le somme a titolo di interessi e di sanzioni e di interessi di mora, per i debiti risultanti dai singoli carichi affidati agli Agenti della Riscossione dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022.
La provincia di Trapani ha risposto in modo diverso: come già detto, il capoluogo di provincia, così come il vicino Comune di Erice, non hanno applicato la “tregua fiscale”, diversamente il Comune di Salemi e il Comune di Castellammare del Golfo hanno scelto approvando la norma. Le amministrazioni hanno aderito alla possibilità di defalcare gli interessi maturati: l’imposta da versare rimane intatta sempre per le tasse non pagate di importi entro i mille euro, tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2015. Anche per quanto riguarda le multe stradali è prevista solo la cancellazione degli interessi sempre per gli importi entro i mille euro dovuti dal 2000 al 2015.