Avviata stamane, davanti al gip del Tribunale di Trapani, l’udienza stralcio per la distruzione delle intercettazioni ai giornalisti raccolte nel corso dell’inchiesta sul ruolo delle Ong impegnate nei salvataggi dei migranti nel Mediterraneo.
Si tratta delle telefonate intercettate alla giornalista Nancy Porsia, monitorata dalla Polizia per circa sei mesi, e di conversazioni di altri giornalisti intercettati mentre parlavano con altri indagati.
Nel corso dell’udienza – come riporta un lancio AGI – la Procura di Trapani ha sottoposto al gip Emanuele Cersosimo un elenco di intercettazioni per cui si chiede la distruzione. Il procedimento è stato rinviato all’11 settembre ma, nel frattempo, gli avvocati stanno riascoltando singolarmente ogni file audio per individuare quelli per cui chiedere la distruzione.
“Un lavoro molto complesso”, dicono i legali, specificando che, oltre alle conversazioni telefoniche, che hanno un inizio ed una conclusione, ci sono le registrazioni ambientali raccolte a bordo delle imbarcazioni, suddivise per singole giornate, che vanno ascoltate integralmente.
In prima battuta tutte le registrazioni erano state depositate nel fascicolo ed acquisite dai legali in seguito all’avviso di conclusione indagine, notificato alla fine di febbraio, che aveva innescato le polemiche di settore, comprese quelle dell’Ordine dei giornalisti che aveva definito le intercettazioni come “uno sfregio del segreto professionale”. In quelle settimane la ministra della Giustizia Marta Cartabia annunciò una visita ispettiva alla Procura di Trapani, per verificare la legittimità delle intercettazioni, e alcuni mesi dopo, durante il question time alla Camera, aveva precisato che “non emergono profili di rilievo disciplinare e/o violazioni della normativa processuale in tema di intercettazioni da parte della Procura della Repubblica di Trapani”.
L’inchiesta sulle Ong, in cui sono indagate 21 persone e tre organizzazioni umanitarie (Medici senza Frontiere, Jugend Rettet e Save the Children) nel frattempo procede. In questi mesi alcuni di loro sono stati ascoltati su delega della Procura (procuratore aggiunto Maurizio Agnello, sostituti procuratori Giulia Mucaria e Brunella Sardoni) mentre è stata conclusa la traduzione dell’informativa madre, in cui sono ricostruiti gli episodi contestati.