In silenzio, dietro lo striscione con la frase “Il patriarcato uccide, basta femminicidi”, in tantissimi hanno sfilato ieri sera a Salemi per ricordare Marisa Leo, la donna di 39 anni uccisa nelle campagne del Trapanese dal suo ex e padre di sua figlia, il 43enne Angelo Reina che poi si è tolto la vita.
In testa al corteo il sindaco, Domenico Venuti, la Chiesa, il mondo delle associazioni, le scuole e tanti cittadini. Tutti uniti contro la violenza, con le fiaccole in mano hanno attraversato il paese.
“La marcia di questa sera – ha detto Venuti – ha due obiettivi: è prima di tutto un atto doveroso con il quale intendiamo ricordare Marisa, una ragazza che amava la vita. Oggi qui ci sono le associazioni, c’è la scuola, c’è l’Amministrazione ma ci sono soprattutto le persone. Tanti amici di Marisa ma anche molte persone che non la conoscevano”.
“Il secondo motivo che ci ha spinto qui – ha proseguito il primo cittadino – è l’assoluta e imprescindibile necessità che l’orrore accaduto sia un punto di partenza per un cambiamento culturale vero. Il femminicidio di Marisa non deve diventare un fenomeno mediatico: da Salemi dobbiamo fare partire una riflessione concreta che porti a insegnare il rispetto verso gli altri fin dalle scuole. C’è l’esigenza di educare all’amore. Dobbiamo tradurre in azioni concrete quello che questa dolorosa vicenda ci ha lasciato”.
Dietro allo striscione con i palloncini rossi anche i familiari di Marisa, tra cui il fratello, famiglie, rappresentanti delle Istituzioni e delle forze dell’ordine a testimoniare la vicinanza di tutti. Tanti partecipanti indossavano magliette bianche.
Il corteo si è mosso da piazza San Pio fino alla piazza del castello di Salemi, mostrando un grosso cartello con una frase sull’uguaglianza di genere che la stessa Marisa amava dire: “La parità con l’uomo non esiste, ma non sarà sempre così”.