I danni provocati dai vasti incendi avvenuti in Sicilia, che a fine luglio hanno colpito diverse zone come Segesta, le zone vicine all’Aeroporto di Palermo, San Vito lo Capo, Erice e Castellammare, sono ancora in fase di sistemazione.
Ersilia Saverino, parlamentare regionale del Partito Democratico, con un’interrogazione condivisa da tutti i parlamentari del gruppo all’Ars, chiede l’impiego di risorse del PNRR per far sì che si possa velocizzare l’iter per il rimboschimento delle zone colpite.
“Gli oltre 338 incendi che hanno colpito la Sicilia negli ultimi giorni, per i quali si stimano 60 milioni di euro di danni e che hanno determinando la distruzione di quasi 700 ettari di boschi (oltre 41 mila dall’inizio dell’anno secondo i dati di Legambiente), l’evacuazione di migliaia di persone, danni ad auto, abitazioni, aziende, beni culturali e archeologici, diversi disagi provocati dalla chiusura degli aeroporti principali e di svincoli autostradali, l’interruzione dei servizi di erogazione dell’acqua e dell’energia elettrica e, certamente non ultimo in quanto ad importanza, il rischio ‘diossina’ causato dal rogo della discarica di Bellolampo, espongono la Sicilia al pericolo di ulteriori calamità a partire dal rischio di alluvioni e frane per i terreni ormai privi di vegetazione. Occorre intervenire con urgenza partendo dall’impiego delle risorse del PNRR destinate a rimboschimento”.
“Il governo Schifani chiarisca a che punto è l’iter per la concessione di contributi alle imprese agricole e forestali nelle aree interne e marginali della regione siciliana per interventi di messa in sicurezza, manutenzione del suolo e rimboschimento, a valere sul Fondo nazionale dedicato e lo stato di attuazione dei progetti relativi alla piantumazione di alberi e il rinverdimento delle aree urbane, a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed a tutti gli interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico sul territorio siciliano. È necessario – aggiunge Saverino – avviare politiche di prevenzione efficaci per evitare di assistere a nuove calamità che metterebbero in ginocchio cittadini e l’intera economia dell’isola”.