“L’escavazione dei fondali del porto di Trapani non può essere continuo ostaggio di strumentali prese di posizione sovente ammantate di radicale ambientalismo”. Non le manda a dire il sindaco Giacomo Tranchida a proposito delle polemiche sollevate da alcune associazioni, l’ultima in ordine di tempo è Legambiente Sicilia, a proposito delle modalità di trattamento e del sito scelto per la ricollocazione dei sedimenti asportati per aumentare la profondità dei fondali.
“Com’è noto – inizia Tranchida – dopo decenni di chiacchiere e false promesse, finalmente grazie alla sinergica intesa e concreta operosità dell’Autorità di sistema portuale Sicilia occidentale siamo alla svolta. L’escavazione (o per meglio dire la pulitura, bonifica e rimozione dei rifiuti sedimentati) dei Fondali del Porto di Trapani, dotata di un finanziamento di 67,7 milioni di € può essere avviata con l’inizio del prossimo anno. Tanto restituirebbe capacità di “pescaggio” al porto di Trapani, ripristinando sostanzialmente i pescaggi di un tempo adesso insabbiati e dando sicurezza all’operatività portuale favorendo la rivitalizzazione e sviluppo della cantieristica, commercio, turismo Etc. Peraltro la conquista della zona ZES, fortemente voluta da questa A.C. in area ASI ed interporto a Milo, rappresentano la chiave di svolta anche economica e produttiva e dunque occupazionale per buona parte della Sicilia occidentale”.
“La mia personale formazione culturale e politica – prosegue il sindaco di Trapani – nasce militando in ARCI a supporto della battaglia di Maria Guccione contro le piattaforme nelle Egadi, nel rispetto e tutela dell’ambiente. Ma non è possibile diventare ostaggio degli estremismi e radicalismi. Diversamente da Legambiente Sicilia, che era favorevole, ci siamo invece opposti – ed io sottoscrivendo personalmente – tanto come sistema Comuni e mondo della Pesca, all’avvento del mega parco eolico Renexia nel Mediterraneo e nell’accogliere rifiuti radioattivi di mezz’Italia nelle nostre campagne (Fulgatore/Calatafimi).
Adesso rischiamo di passare NOI per quelli che vogliono minare la produttività di una zona di pesca molte miglia a nord di Monte Cofano (Comuni Custonaci e San Vito Lo Capo) sol perché, come previsto per legge, in sito viene programmata la dispersione di sabbia ripulita proveniente, dopo i trattamenti previsti per legge, dall’escavazione dei fondali di alcune zone del porto di Trapani? Ma scherziamo?”.
“S’informino e si documentino meglio questi signori – incalza Tranchida – insieme a qualche distratto ed allarmato amministratore locale, ricordandosi anche che il progetto è munito dei pareri di mezzo mondo e che l’Autorità di Sistema è un ente pubblico mica il primo ‘incivile scaricatore di porto’ su cui infierire anche gratuitamente”.
Il sindaco aggiunge che “insieme a rappresentanti qualificati del mondo della pesca, ci siamo confrontati con il presidente Monti, ricevendo ulteriori rassicurazioni anche operative sulle modalità di dispersione in sito che non intaccheranno minimamente la capacità produttiva naturale dei fondali”.
“Ma dopo l’organo preposto alle autorizzazioni, che è l’Assessorato Territorio ed Ambiente, non si ritiene che lo stesso sia in grado di valutare le problematiche senza inutili segnalazioni e diffide che costituiscono solo improduttivi elementi di disturbo?
Ora basta! Nell’ambiente in cui viviamo – conclude il primo cittadino di Trapani – sotto questo cielo, sotto e sopra questo mare, esistono da tutelare sicuramente forme vegetali ed animali, esistono però anche le persone, per cominciare dai pescatori ed arrivare agli imprenditori portuali e del turismo. Esiste una economia in crisi, dal mondo della pesca a quella dell’agricoltura a quella turistica. Noi vogliamo difendere e tutelare anche questo “ambiente sociale”.Non si può far morire questo mondo vitale per mera improvvisazione ecologico – ambientalista condita da tanta ignoranza in materia. Ora basta!”.