È stato chiuso ieri sera, con la collocazione degli ultimi 150 ospiti – e restituito nella disponibilità del Comune di Trapani a cui appartiene – il Centro per l’integrazione dei migranti di via Salemi, in contrada Cipponeri, che nelle ultime settimane era stato utilizzato dalla Prefettura come hub a fronte dei cospicui trasferimenti di migranti dall’hotspot di Lampedusa.
La struttura, utilizzata nel periodo della pandemia Covid come hub vaccinale e quindi totalmente priva delle minime caratteristiche e dotazioni necessarie, era stata messa a disposizione “in emergenza” dall’Amministrazione comunale trapanese su richiesta della Prefettura per le persone in attesa di essere trasferite nei centri di accoglienza per richiedenti asilo.
Come avevamo documentato in un articolo, la permanenza, che avrebbe dovuto essere molto breve, si era trasformata in un soggiorno anche di più di una settimana e in condizioni davvero difficili. Tra i migranti c’erano anche donne e molti minori non accompagnati provenienti dalla Tunisia e da svariati Paesi subsahariani.
Anche il sindaco di Trapani, da noi intervistato, aveva sottolineato l’inadeguatezza della collocazione e auspicato che la struttura venisse restituita in tempi brevi, stante la necessità di destinarla a sede di uno dei nuovi corsi di laurea attivati al Polo Universitario di Trapani. Dal sindaco avevamo anche appreso che, in previsione di nuovi arrivi, era stata allestita una tensostruttura in un’area della zona industriale di Trapani.
Sulle condizioni in cui si trovavano i migranti richiedenti asilo, erano intervenuti anche il segretario e la presidente dell’Assemblea provinciale del PD.
Intanto proseguono le attività di identificazione e fotosegnalamento al Centro di Permanenza per i Rimpatri di contrada Milo dove sono attualmente trattenuti circa 70 migranti di nazionalità tunisina. Altri 100 loro connazionali sono in attesa di essere trasferiti, all’inizio della settimana prossima, da Pantelleria a Trapani per essere sottoposti alle consuete procedure di identificazione e attendere i provvedimenti del caso nei loro confronti.