Sono ancora in attesa di essere condotti nei centri di accoglienza per asilo 400 dei 1.500 migranti trasferiti negli ultimi dieci giorni dall’hotspot di Lampedusa a Trapani e ospitati presso l’ex hub vaccinale di contrada Cipponeri, un immobile di proprietà del Comune.
Nella struttura, che non è assolutamente idonea a tale scopo, sono presenti, per la quasi totalità, persone provenienti da Paesi subsahariani. Tra di loro anche donne e minorenni. Ad occuparsi di loro i volontari della Croce Rossa Italiana, c’è anche la presenza di sanitari, garantita dall’Asp.
Le condizioni di vita, attualmente, sono a dir poco precarie come si nota già nel perimetro di quello che nacque come Centro per l’integrazione dei migranti, costruito su un terreno confiscato, che è vigilato dalle Forze dell’Ordine.
I migranti sostano fuori dall’immobile in cemento armato, molti seduti o sdraiati a terra, altri su brandine. Abbiamo notato alcuni bagni chimici collocati all’aperto.
C’è sporcizia anche fuori dalla struttura, tra gli olivi che la circondano.
“Qui mangiamo male – dicono – non sappiamo quello che succede, non abbiamo modo di comunicare con le nostre famiglie”.
“Ci hanno raccontato che l’Italia è bella – ha commentato un giovane – e non pensavamo di trovarci in queste condizioni. Posso dire che siamo stati trattati meglio a Lampedusa che qui”.
Da Lampedusa a Trapani, dallo scorso 14 settembre, sono stati effettuati tre trasferimenti sulla terraferma per alleggerire il numero di migranti presenti nella struttura dell’isola.
Da Pantelleria a Trapani, invece, sono stati condotti al Centro di permanenza per i rimpatri di contrada Milo 250 cittadini tunisini.