Non si attenua lo sgomento e il cordoglio attorno ai familiari per l‘uccisione di Marisa Leo – colpita a morte dall’ex compagno, Angelo Reina, poi suicidatosi. La donna è la 79esima vittima in Italia in questo 2023.
Per ricordarla e dire tutti insieme “basta ai femminicidi” a Salemi, città natale di Marisa Leo, venerdì 15 settembre si svolgerà un corteo. Il raduno è previsto alle ore 19 in piazza Padre Pio per rendere omaggio alla sua memoria e a quella di tutte le altre donne vittime di femminicidio.
“Vogliamo ricordare Marisa – dicono gli organizzatori – come madre gioiosa, affermata professionista, donna intraprendente e radiosa attivista contro la violenza di genere, con le sue stesse parole: la parità con l’uomo non esiste, ma non sarà sempre così. Questo pensiero è dedicato alle donne coraggiose che conosco e che sono fonte di ispirazione per me”. La manifestazione, come si legge nella locandina, è sostenuta dalla comunità cittadina, da associazioni, scuole di ogni ordine e grado e amministrazione comunale.
Intanto emergono altri particolari sulla vicenda: la donna si era recata all’appuntamento con l’ex compagno, in un’azienda agricola nelle campagne del Trapanese, su indicazione dell’uomo che doveva riconsegnarle la figlioletta. Quindi non un incontro chiarificatore ma una “trappola” pianificata. L’uomo, nei giorni precedenti, si era anche procurato due armi, un fucile calibro 22 e una pistola calibro 7,65, sulla cui provenienza si continua ad indagare, e noleggiato un’auto nella quale la Polizia ha trovato lo stesso tipo di proiettili utilizzati per uccidere l’ex compagna. Proseguono, invece, le ricerche dei telefoni cellulari della vittima e dell’assassino.
Tra i due, secondo quanto riportato in una intervista alla madre della donna apparsa su Repubblica, c’era stato un recente riavvicinamento – seguito da una nuova rottura – dopo gli anni turbolenti vissuti dopo la fine del rapporto, voluta dalla 39enne per una serie di atteggiamenti del compagno.
Nel 2020 la donna aveva presentato denuncia per i comportamenti minacciosi e persecutori di Reina, poi rimessa, in sede processuale, per la volontà – hanno riferito i familiari – di garantire un sereno rapporto della figlioletta con il padre.
Dalle indagini della Squadra di Trapani è emerso che l’imprenditore valdericino aveva, lo scorso mese di luglio, dato incarico ad un investigatore privato di indagare sulla vita della donna. L’uomo si è presentato spontaneamente agli inquirenti per raccontare che Reina gli aveva parlato come se i due stessero ancora insieme, ingannandolo. Il detective ha definito Marisa Leo, alla luce dei suoi accertamenti, “una gran brava donna: una lavoratrice dedita alla sua azienda e un’eccellente madre”.
La salma di Marisa Leo è stata trasferita dal Cimitero di Marsala all’Istituto di Medicina Legale di Palermo dove domani dovrebbe essere eseguita l’autopsia.
Il sindaco di Salemi, Domenico Venuti, ha fatto sapere che “i familiari e la bambina di Marisa Leo saranno seguiti da un’equipe di assistenti sociali e psicologi del Centro per la famiglia al quale il Comune aderisce nell’ambito del Distretto sanitario”.
A Marsala l’artista Fabio Ingrassia ha realizzato, su una delle pareti sotto l’arco di Porta Garibaldi, un murale che rappresenta Marisa Leo con una giacca rossa e vicina ad un cartello con su scritto il testo di un suo post: “La mia essenza non è merce di scambio. Stop violenza!”. “L’arte può cambiare il mondo”, ha spiegato l’autore.