Resi noti dai Carabinieri di Trapani gli esiti delle perquisizioni effettuate ieri, nei confronti di otto persone indagate, nel corso dell’operazione che ha portato a disarticolare una banda criminale specializzata in rapine in abitazione con sequestro di persona e furti ai danni di bancomat.
I militari del Comando provinciale, con il supporto dei colleghi dello Squadrone Carabinieri Eliportato “Cacciatori di Sicilia”, hanno sequestrato 20 telefoni cellulari e 30 schede telefoniche che saranno analizzati per la ricerca di ulteriori elementi probatori a carico dell’organizzazione criminale.
Sono stati anche rinvenuti un sofisticato scanner per la captazione di frequenze (spesso utilizzato dai malviventi per verificare la presenza di eventuali microspie) e quattro ricetrasmittenti.
Si ipotizza che gli indagati utilizzassero i walkie-talkie per comunicare tra loro anche ad oltre 20 metri di distanza, un sistema adottato per scongiurare il rischio di essere intercettati. Si tratta di gruppo altamente specializzato e avvezzo all’uso della tecnologia: le indagini dei Carabinieri hanno, infatti, appurato che l’organizzazione criminale, per monitorare gli spostamenti delle vittime designate – anche da remoto – si avvaleva di sistemi GPS satellitari (installati sotto le autove delle vittime) e di microspie, in modo da intercettare i dialoghi delle persone da rapinare. Lo scopo era quello di conoscere quanti più particolari possibili sulle loro abitudini e i loro spostamenti e anche sull’eventuale presenza di sistemi di videosorveglianza, di cani da guardia o di sistemi di allarme per scegliere il momento più opportuno per irrompere nelle abitazioni.
Durante l’indagine, i Carabinieri erano riusciti anche a sventare ulteriori colpi, ad esempio vigilando l’abitazione di una famiglia che era stata già individuata come obiettivo dalla banda che agiva con particolare efferatezza e prediligeva vittime ultrasessantenni per poterle più facilmente imbavagliare, legare e anche narcotizzare con pericolose sostanze.
Tre degli indagati sono stati anche segnalati alle competenti autorità perché risultati percettori del reddito di cittadinanza, come accertato dal Nucleo Carabinieri presso l’Ispettorato del Lavoro di Trapani. GUARDA IL VIDEO