“Le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo che hanno portato all’emissione di 10 misure di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Breaking bet” manifesta l’attenzione di magistratura e polizia giudiziaria su una piaga diffusa e sommersa nella nostra regione di cui, come cittadini ed operatori sociali, dobbiamo essere tutti grati”.
Così commenta Gino Gandolfo, coordinatore regionale della campagna “Mettiamoci in gioco Sicilia” la notizia diffusa oggi dalla DIA che ha eseguito le misure cautelari disposte dal gip di Palermo.
“Da tempo – prosegue Gandolfo – come animatori della campagna ‘Mettiamoci in Gioco’ contrariamente a quanto molti sostengono, diciamo che il gioco d’azzardo legale non è argine all’illegalità ma, anzi, terreno di elezione per le infiltrazioni mafiose. Questa operazione conferma che gli illeciti avvengono non solo tramite l’esercizio abusivo di attività ma anche tramite l’estorsione, il riciclaggio di denaro sporco, l’usura. Del resto, già studi della Commissione Nazionale Antimafia e della Banca d’Italia avevano dimostrato come oggi l’azzardo sia più remunerativo e più sicuro per le consorterie mafiose persino rispetto agli utili del traffico di stupefacenti”.
“Rinnoviamo con forza l’appello al mondo della politica – conclude – sollecitando l’approvazione di una legge quadro nazionale che stabilisca regole certe per il settore – a partire da una limitazione dell’offerta che negli ultimi anni ha avuto uno sviluppo esponenziale – mettendo al centro la tutela della salute dei cittadini e il rispetto della legalità”.
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