L’associazione Misiliscemi non ci sta: “Vogliamo chiarezza sull’approvvigionamento idrico”

Polemiche sulle scelte dell'Amministrazione di Trapani. Per Tallarita e soci: "Come mai ci si accorge soltanto adesso che la gestione dei pozzi è problematica e deficitaria?"

La crisi idrica nel territorio trapanese, ovviamente, non può essere separata da quella di Misiliscemi. Le ultime dichiarazioni di Ninni Romano, assessore all’Approvvigionamento Idrico, inoltre, non sono piaciute all’Associazioni Misiliscemi che, con una nota, ha deciso di prendere posizione. “Le ultime dichiarazioni riportate dagli organi di stampa locale raccontano di una faida in corso fra i banchi del consiglio comunale di Trapani che vedono i consiglieri di minoranza accusare l’attuale amministrazione di incapacità nella gestione della risorsa idrica proponendo illuminatamente di potenziare il servizio di autobotti per porre un argine al disagio crescente fra i cittadini” afferma l’associazione guidata da Salvatore Tallarita.

Tutto gira intorno alle parole di Ninni Romano che aveva dichiarato: “Stiamo affrontando questa problematica per avere una più che discreta soluzione. I problemi vanno snocciolati. È un problema tecnico e quantitativo di litri. Bisogna che ci siano 40 litri al secondo in più: questi sono quelli che servono per rifornire il neo Comune di Misiliscemi, che obbligatoriamente – ed è giusto che sia così – dobbiamo fornire. Noi dobbiamo trovare il sistema affinché la regione “restituisca” questi 40 litri al secondo in modo da migliorare il fabbisogno delle zone della città”.

Inoltre, continua l’assessore Romano “Ci sono tanti problemi: la manutenzione ordinaria dei pozzi è sempre attiva, quella straordinaria è cosa ben diversa. I pozzi hanno delle caratteristiche molto particolari e molti problemi erano presenti anche prima dell’insediamento della nostra Amministrazione”.
Queste le interviste rilasciate a margine del Consiglio Comunale straordinario dal consigliere Ferrante e dall’assessore Romano, per ascoltare schiaccia PLAY:

L’Associazione, che ha seguito il dibattito in aula consiliare del giorno 16 giugno, rimane interdetta e dubbiosa per tali dichiarazioni che rappresentano il pensiero dell’amministrazione trapanese tutta e pertanto vuole porre delle domande al sindaco Tranchida.

“L’Associazione ed i cittadini del neo Comune di Misiliscemi – si legge ancora nella nota – vorrebbero sapere, relativamente a problemi “tecnici e quantitativi” enunciati, come mai i 40 litri al secondo mancanti siano considerati esclusivamente dovuti al “doveroso” approvvigionamento di Misiliscemi? Ciò lascerebbe intendere che Trapani, senza la nascita di Misiliscemi, sarebbe sufficientemente dotata della preziosa risorsa idrica e che la nascita del comune avrebbe fatto alterare seriamente il bilancio idrico del territorio. Ci preme ricordare all’Amministrazione di Trapani, volendola aiutare nel fornirci una risposta esaustiva, che l’approvvigionamento idrico nel territorio di Trapani è garantito dai Pozzi di Bresciana, di Balata Inici e dal Pozzo Madonna, tutti di proprietà dell’ex Comune di Trapani indiviso e che, a seguito della nascita del neo Comune di Misiliscemi, tali fonti sono da attribuire (secondo dei rapporti patrimoniali ancora da definire) ad entrambi i due comuni. Pertanto, se carenza di acqua esiste, sarebbe più logico sostenere che essa sia da suddividere proporzionalmente ai territori dei due comuni e non imputarla solo ad uno dei due”.

Inoltre l’Associazione vorrebbe “chiedere, relativamente alla gestione dei pozzi, come mai ci si accorga soltanto adesso che essa è problematica e deficitaria e si usi l’alibi di un problema gestionale ereditato da precedenti amministrazioni? Dove è stata l’attuale Amministrazione di Trapani nei suoi quattro anni di gestione del Comune? Da valutazioni svolte dal proprio gruppo tecnico, l’associazione ha appurato che la gestione dei pozzi era, e continua ad essere tutt’ora, deficitaria, lacunosa ed improvvisata ormai da decenni, come viene direttamente attestato dalla ormai costante erogazione turnata che viene effettuata da anni (e non solo in situazione di siccità) presso le frazioni che costituiscono il nuovo comune di Misiliscemi”.

Infine, viene spontanea una ulteriore domanda alla stessa associazione Misiliscemi: “secondo quale criterio vengono stabilite le modalità di erogazione delle portate nelle varie zone del territorio dei due comuni? Ed ancora: le forniture ai cittadini dei due comuni si basano su criteri di equità di dotazione procapite ovvero sono frutto di “scelte politiche” effettuate dal comune di Trapani da anni e che danno priorità alle esigenze del centro abitato di Trapani a scapito di quelle delle frazioni? Sarebbe doveroso, a parere dell’Associazione Misiliscemi, che l’amministrazione di Trapani, di concerto con quella di Misiliscemi, rendesse pubbliche le direttive gestionali fornite al Servizio Idrico Integrato di Trapani secondo le quali viene prelevata e distribuita la risorsa idrica nell’intero territorio dei due comuni. In attesa di tali doverosi chiarimenti ai cittadini dei due comuni, l’Associazione Misiliscemi ha iniziato ad intraprendere una attività di ricognizione delle infrastrutture che compongono il sistema idrico comunale e delle modalità gestionali attualmente messe in atto dal Servizio Idrico Integrato del Comune di Trapani”.

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