Trapani è tra le province siciliane con la maggiore incidenza di infortuni sul lavoro.
Lo dicono i dati raccolti dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente sul Lavoro di Vega Engineering, società di consulenza e di progettazione ingegneristica con sede a Mestre (VE).
Una emergenza sulla quale l’ennesimo episodio, accaduto ieri a Casteldaccia, con la morte di cinque uomini, di cui due di Alcamo, torna a chiedere attenzione e azioni importanti di contrasto.
Con un’incidenza di mortalità pari alla media nazionale, la Sicilia si colloca al limite della zona gialla nella mappatura dell’emergenza, ovvero quella in cui – subito dopo la bianca – si trovano le regioni con un rischio di mortalità meno preoccupante rispetto al resto del Paese. Si parla di un indice di incidenza di mortalità per milione di lavoratori pari a 6,4, uguale al dato medio nazionale.
Per quanto riguarda le incidenze, insieme a Trapani ci sono le province di Agrigento e Palermo e si trovano in zona rossa con indici, rispettivamente pari a 8,2, 16,4 e 9,0. Catania e Messina sono in zona gialla – rispettivamente con incidenza di morti sul lavoro di 6,3 e 5,7 – e in zona bianca le province di Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa, tutte con un’incidenza di mortalità pari a “zero”.
Istituito nel 2009, l’Osservatorio Sicurezza e Ambiente Vega raccoglie tutte le informazioni disponibili relative agli infortuni mortali sul lavoro provenienti da diverse fonti, tra cui INAIL, mass-media, comunicazioni di Enti istituzionali o di associazioni del settore. Tutte le informazioni relative ai morti sul lavoro vengono analizzate dall’ufficio tecnico della società per effettuare propri studi tesi ad individuare le misure di sicurezza più idonee per prevenire gli infortuni sul lavoro.