“Apprendo di una circolare del Servizio idrico del Comune di Trapani che consentirebbe agli utenti di accedere alla rateizzazione nel pagamento di morosità per fatture idriche. Singolare che tale ‘proposta risolutiva’ arrivi dopo una utenza sospesa o con contatori sigillati per le morosità”.
Ad esprimere osservazioni è l’avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione Codici, secondo cui “non solo il Comune di Trapani nella qualità di gestore idrico è inadempiente rispetto alla notifica delle fatture idriche, che dovrebbe avvenire con raccomandata a/r o a PEC per dimostrare il termine iniziale per il biennio prescrizionale delle fatture, ma non si costituisce nemmeno in sede di Conciliazione contro i reclami che diversi cittadini hanno nel frattempo presentato in questi mesi”.
“Si tratta – sottolinea il legale – di una fase preliminare obbligatoria per legge prima di andare in sede giudiziale dove si dovrebbe discutere delle mancate notifiche delle fatture chieste in pagamento dagli Uffici del Servizio idrico comunale e dell’annullamento dei solleciti e accertamenti dello stato patrimoniale che, nei mesi scorsi, era pervenuto, questo si, per raccomandata. Nessuno è mai venuto in mediazione, costringendo la gente ad avanzare le domande di accertamento negativo del credito idrico dinanzi ai giudici di pace e al Tribunale”.
Maltese ricorda che è stata “già ottenuta una sentenza di accoglimento per annullamento di fattura idrica di circa 2.000 euro perché prescritta, e altri procedimenti sono pendenti”.
Secondo il dirigente dell’associazione di tutela dei cittadini “prevedere adesso una rateizzazione senza la possibilità di riconoscere anche la prescrizione di fatture idriche mai notificate e che risalgono ad oltre due anni fa, appare una irregolarità o una anomalia, in violazione non solo della legge n.205/2017 ma anche dei doveri di correttezza e buona fede di cui al Codice civile che provvederò immediatamente a segnalare agli organi competenti”.