«Le statistiche sono impietose: tra pochi anni il 50% della popolazione avrà bisogno di cure oncologiche importanti. Dal tumore oggi si guarisce ma le recenti politiche sanitarie, in particolare dopo la pandemia da Sars Cov-2, invece di puntare al rafforzamento dell’area oncologica, mortificano e penalizzano il settore. Le liste d’attesa rimangono troppo lunghe e l’accesso alle cure limitato. Dalla Sicilia continuano i viaggi della speranza al nord: il 30% di chi è affetto da patologie tumorali si sposta dalla Regione per farsi curare. Ma solo per chi può permetterselo. Le politiche sanitarie sono classiste e inadeguate nei confronti dei cittadini del Meridione che continua ad avere eccellenze, strutturali e umane, sempre più mortificate e penalizzate».
Il grido d’allarme arriva da Antonino Daidone, direttore del centro di medicina nucleare San Gaetano/Villa Santa Teresa di Bagheria che gestisce in convenzione con la Asp di Trapani il servizio all’ospedale mazarese.
La convenzione tra le due strutture, avviata nel 2017, ha permesso a circa 6 mila persone ammalate di tumore di curarsi rimanendo nel territorio con una percentuale di guarigione altissima, pari al 70% dei pazienti oncologici trattati, che arriva ad oltre il 90% delle guarigioni per la cura del tumore alla mammella.
La Radioterapia oncologica dell’ospedale di Mazara del Vallo è l’unica in provincia di Trapani e annualmente circa 700 persone vengono trattate nel reparto, evitando così lunghi spostamenti ed estenuanti percorsi in altre città della Regione o al nord Italia.
Un’eccellenza che è anche un esempio virtuoso di utilizzo dei beni confiscati alla mafia: la radioterapia a Mazara del Vallo è attiva grazie alla convenzione dell’ospedale Abete Ajello con il consiglio d’amministrazione del polo oncologico Villa santa Teresa di Bagheria, bene confiscato alla mafia (a Michele Aiello) e rientrato così nel circuito dell’economia legale; percorso non sempre così lineare e scontato nell’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Uno scambio produttivo perché con la convenzione, avviata nel 2017, l’Asp di Trapani si avvale delle professionalità
della clinica di Bagheria, consentendo le prestazioni di radioterapia in provincia di Trapani mettendo a disposizione l’attrezzatura di ultima generazione dell’ospedale di Mazara del Vallo.
Antonino Daidone è stato radioterapista oncologo presso il “Caltalan Oncology Institute” di Barcellona, poi in Portogallo, con attività di ricerca sulle neoplasie cerebrali e del distretto testa collo ed all’attivo numerose pubblicazioni mediche sulle ricerche e scoperte di settore.
“A Trapani – afferma il medico – però, non ci sarebbe più la volontà di proseguire su questo virtuoso percorso avviato a Mazara del Vallo, il polo oncologico non solo non è affatto attenzionato adeguatamente ed economicamente ma sembrerebbe addirittura esserci la volontà di sottodimensionarlo e quindi portare l’esperienza alla fine”.
La notizia viene, però, smentita dal commissario straordinario Vincenzo Spera come si legge in questo articolo