Con una nota indirizzata al presidente dell’Assemblea, ai presidenti dei Gruppi parlamentari e a sindaci e commissari straordinari – a firma del presidente Paolo Amenta – l’ANCI Sicilia, chiede all’ARS di modificare l’articolo 2 della legge regionale 2/2023 che prevede il contributo, da parte della Regione Siciliana, da destinare all’adeguamento delle indennità degli amministratori locali.
“Ferme restando le proposte che l’Associazione intende avanzare in relazione alla legge di Stabilità regionale 2024-2026 – scrive Amenta – si richiama l’attenzione sulle gravi difficoltà relative all’attuazione dell’articolo 2 della legge regionale che ha previsto un contributo di 6 milioni di euro da destinare all’adeguamento delle indennità degli Amministratori locali”.
“La norma in parola – prosegue il presidente dell’associazione che rappresenta e raccoglie i Comuni dell’Isola – non soltanto prevede un contributo inferiore al 25% del totale, ma per una gran parte delle Amministrazioni si sta tramutando in una beffa: infatti agli Enti che non prevederanno con risorse proprie l’integrale adeguamento non spetterà neanche un centesimo del contributo previsto”.
Alla luce di ciò, l’ANCI “chiede urgentemente l’approvazione di una modifica normativa che consenta a tutte le Amministrazioni comunali di poter utilizzare detto contributo”.
La questione dell’adeguamento delle indennità di sindaco e assessori, a Trapani è stata al centro, nei giorni scorsi, di un infuocato dibattito in Consiglio comunale dove non era mancato lo scambio reciproco di accuse. La minoranza aveva anche occupato l’Aula. Da parte della maggioranza era stato sottolineato che l’aumento delle indennità, approvato dal massimo consesso cittadino, non avrebbe comportato alcuna uscita dalle casse comunali. Una rassicurazione ora smentita dell’allarme lanciato dall’ANCI.
Ecco cosa i consiglieri comunali Guaiana e Mazzeo hanno detto in un’intervista del nostro direttore. Per ascoltare schiaccia PLAY