Zero Robotics, gli studenti del Leonardo Da Vinci e il codice per manovrare i mini-satelliti

TRAPANI. Sognando l’America, sfidano lo spazio scrivendo un codice per manovrare dei mini-satelliti. Il risultato raggiunto dalla squadra del Tecnico Industriale “Leonardo Da Vinci”, prima nella seconda fase della competizione internazionale “Zero Robotics”, ormai è risaputo grazie anche alla “fake news” degli studenti napoletani che non avevano i soldi per andare a Boston alla finale. Ma ciò che stanno realizzando Davide Buffa, Bruno Palermo della quinta B, Alessandro Rizzo e Davide Vultaggio della quarta B ed Ivan Tuselli della quarta C è qualcosa che, con ogni probabilità, resterà negli annali dell’istituto.

Adesso in gara sono rimaste 28 squadre, ciascuna composta da tre istituti e quella trapanese ha scelto di farlo con due scuole americane e di queste 28 saranno 14 quelle che verranno ammesse all’ultima fase, in programma a metà gennaio a Boston.

“Zero Robotics” è una competizione internazionale di programmazione di robotica aerospaziale che si basa sulla programmazione di speciali robot, realizzati dal Mit di Boston e collocati nella stazione spaziale internazionale.

Guidati dai docenti Antonio D’Arrigo, Giuseppe Laudicina, Antonella Sciacca e Franco Agosta, i cinque ragazzi hanno scritto, nella prima fase, un codice per manovrare dei mini- satelliti, grandi quanto un pallone di calcio. L’edizione 2018  ha come tema il recupero di un satellite in avaria, situato in una zona difficile da attraversare, nella quale bisogna evitare i detriti e superare anche una barriera, per poi avvicinarsi al satellite da agganciare e trascinare via. Sono pertanto necessarie delle competenze di programmazione, di matematica e di fisica che i ragazzi si cimentano ad affinare attraverso un continuo lavoro di sperimentazione.

“La competizione si sviluppa in tre fasi – spiega Antonio D’Arrigo, uno dei docenti -: nella prima, che ha avuto inizio a settembre, occorreva inviare un codice funzionante ed il controllo dei satelliti veniva solo simulato; nella seconda fase, è stata aggiunta la terza dimensione, ed a competere sono circa 150 squadre. Al termine è stata stilata la graduatoria, quella passata alle cronache nazionali e che ha visto i nostri ragazzi concludere al primo posto. Adesso si passa alle alleanze e la classifica della fase 3D viene azzerata. Il primo posto ha consentito soltanto una priorità nella scelta delle alleanze, anche se occorre pur sempre seguire regole precise: le squadre devono essere formate da un numero dispari di partecipanti e non devono essere dello stesso continente. Due giorni addietro è stato pubblicato il nuovo manuale ed adesso aspettiamo che parta la leaderboard, una videata che ogni giorno viene preparata, elencando per ciascuna squadra i risultati delle simulazioni. E’ una sorta di ranking – continua Antodio D’Arrigo -. La più importante sarà quella dell’ultimo giorno che dirà chi potrà avere accesso alla fase finale”. A seguito delle alleanze, quindi, i partecipanti si sono ridotti a 28 ed i primi quattordici saranno, poi, i qualificati per l’ultimo atto in programma il 27 gennaio a Boston. Un evento che potrà essere seguito anche in altri parti del mondo tra Europa e Oceania.

I ragazzi vengono, pertanto, chiamati a scrivere il codice che girerà sulla stazione spaziale internazionale. In quell’occasione le gare si svolgeranno  non in simulazione, ma nella realtà speciale, a bordo della stazione spaziale internazionale, dove verranno maneggiati i satelliti con i programmi scritti dagli studenti

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