Riceviamo una lettera aperta da V.P., una turista che innamorata dei nostri luoghi si trova costretta a rinunciare alla visita della Chiesa Anime Sante del Purgatorio, sede dei Misteri e punto nevralgico per tutti coloro che raggiungono Trapani.
Ecco la lettera integrale:
La Chiesa tanto amata e i “suoi” Misteri
Diario di viaggio di una turista con un sassolino nella scarpa da togliere
Cosa fa un turista in vacanza? Cosa si aspetta? Dove va a Trapani?
Mi direte al mare, alle Egadi, a Erice, alle saline al tramonto, in giro per il centro storico, a visitare le varie chiese… tutto ciò per cui basta una semplice ricerca per andare alla scoperta.
Meravigliati, è così che ci si sente girando per questa città: gomiti appoggiati sul parapetto e testa sognante tra le mani ad osservare il mare sotto le mura, camminare fino al bastione, girare attorno la Torre di Ligny, mangiare il cous cous di pesce (un’esperienza a sé, unica), lasciarsi avvolgere da voci e odori al mercato del porto peschereccio (mi sono alzata presto apposta), fare un giro in barca, vedere i Misteri…
Ecco. Andate a vedere i gruppi Sacri dei Misteri. Ma fatelo, è un obbligo quasi.
E fatelo per me che non ho potuto.
Perché? Perché mi direte che nella Casa del Signore sono ammessi tutti, giusto?
Mi direte di sì. E io vi dico che no, così non è.
Perché se viaggiate con il vostro amico a quattro zampe, arrivati davanti all’ingresso della stupenda Chiesa barocca delle Anime Sante del Purgatorio, con gli occhi e la mente pronti a farsi meravigliare dai secolari gruppi scultorei della famosissima Processione dei Misteri (che conosco, a questo punto, solo per fama, a seguito delle raccomandazioni dello staff dell’hotel in cui alloggio di non perdermeli e avendo di conseguenza cercato qualche video su YouTube) e il cuore pronto ad aprirsi in preghiera… verrete stoppati da un cartello sulla porta che vieta l’ingresso ai cani…
Ecco come mi sono persa quest’esperienza ed ecco come non ne potrò parlare ai miei amici e familiari… ecco come non potrò dire a nessuno “Andate a Trapani a vedere i Misteri, sono qualcosa di unico… io li ho visti!”.
E sì, conosco le regolamentazioni per l’accesso dei cani nei luoghi pubblici (rigorosamente al guinzaglio, eventuale museruola, bandana di avvertimento) e tutte le leggi e scartoffie che potreste tirarci in mezzo. Sì, il parroco di ciascuna chiesa può decidere come regolamentare o vietare l’accesso degli animali (anche se esiste per fortuna un disegno di legge in merito che spero si tramuti presto in legge), ma stiamo parlando di vietare la preghiera ai fedeli che non possono lasciare il proprio cane legato a un palo fuori in strada (soprattutto quando, come nel mio caso, si è da soli e non si può lasciare il cane a qualcuno fuori ed entrare a turno). Stiamo parlando di vietare al turisti di godere del patrimonio per eccellenza che simboleggia questa città e che voi trapanesi avete la fortuna e il vanto di possedere… voi, perché una turista adesso lo conoscerà solo per sentito
dire. Stiamo parlando di divieti… che in una chiesa in cui siamo tutti figli di Dio… non dovrebbero esserci.
Non so purtroppo se le regole di questa chiesa siano diffuse sul territorio e non conosco quel vescovo (per quanto non di sua competenza) che dovrebbe fare da traino per le aperture a quelle creature che lo stesso Cristo ha salvato!
E faccio riferimento ad un Santo molto legato agli animali, San Francesco D’Assisi, che disse: “Tutte le creature, che sono sotto il cielo, ciascuna secondo la propria natura, servono, conoscono e obbediscono al loro Creatore meglio di te”.
Ecco, allora credo che gli animali siano migliori di chi sfoggia un potere non volto ai fedeli e ci lascia credere di essere nella Casa del Signore.