Valerio Antonini e la promozione in Serie A [AUDIO]

Trapani, dal "mortorio assordante" all' assordante entusiasmo di un anno di indimenticabili vittorie

Questa mattina, dopo una notte tanto memorabile quanto insonne, il presidente della Sport Invest Valerio Antonini, ha concesso a TrapaniSì.it questa intervista che vi proponiamo in podcast e in versione testuale, buon ascolto e buona lettura. Per ascoltare schiaccia PLAY

 

“Presidente con la A maiuscola, dobbiamo dire, anche se la A nella parola presidente non c’è, ce la mettiamo di forza perché di forza Valerio Antonini ha conquistato con la Trapani Shark la serie A. Buongiorno Presidente”.

“Buongiorno a tutti voi, ciao Nicola, immagino per tutti sia stato un risveglio straordinario”.

“Sì, per tutti tranne il presidente che non ha dormito quindi di risveglio non se ne può parlare”.

“No, non ho dormito perché sono tornato a casa che erano quasi le 5, poi messaggi, telefonate, per tutta la notte insomma, poi il bambino che si è svegliato, quindi nottata, ma va bene così perché credo che è una notte che difficilmente dimenticheremo tutti per quello che ha rappresentato e rappresentava per la città”.

“Una Serie A che ritorna a Trapani dopo 32 anni, però questa Serie A per come è stata voluta, pensata, programmata, è davvero un’esperienza unica che sono convinto è soltanto l’inizio di una storia che il presidente Antonini vorrà scrivere ex novo per una città, una provincia alla nostra latitudine non certo abituata a queste cose particolari, no?”

“Io penso che quello che abbiamo vissuto ieri sera sia la dimostrazione che nel Sud, che a Trapani gli imprenditori seri che vogliono fare progetti seri devono pensare a investire, perché poi vedi c’è questa retorica, questo pensiero che al Sud non si può fare, al Sud non si può vincere, io sono un “maradoniano” e Maradona ha vinto al Sud, Maradona mi ha insegnato che cosa significa essere uno contro tutti. Ha un sapore assolutamente molto più bello arrivare in un palazzetto come quello di ieri, dove tutti ti insultano, ti fischiano, perché sei il nemico, sei temuto e quella è una cosa che rende forse in maniera ancora più netta la portanza di quello che ho creato quest’anno. È qualcosa di straordinario, di unico e credo che oggi più che mai l’obiettivo adesso è, nel breve chiaramente, godersi questa festa. La città ha bisogno di festeggiare, di uscire, di gridare, di sfogarsi, di piangere, di gioire! Poi dobbiamo programmare il prossimo anno per cercare di rendere la squadra completamente indipendente dal presidente e farla rimanere in Serie A per dieci anni, per quindici anni, farla diventare una squadra che galleggerà tra le prime quattro, cinque, sei posizioni e tentare il prima possibile di vincere lo scudetto”.

“Da queste parole posso dedurre che Valerio Antonini sia il primo a credere che questo suo pensiero, questa sua filosofia possa diventare contagiosa in questo contesto sportivo e sociale che ha trovato a Trapani e mi auguro davvero che il contagio prenda un po’ tutti coloro che possano, in qualche maniera, fare in modo che tutto ciò si avveri senza sovraccaricare, l’abbiamo visto, il presidente di grosse responsabilità”.

“Ma sai Nicola, io credo che in un anno ho stravolto completamente la vita sportiva, ma non solo, di un’intera provincia e credo che la cosa ormai si sia allargata a tutta la regione perché in Sicilia non si parla d’altro ormai di quello che è successo ieri, motivo per cui viene ancora più forte, più grande quella idea che ho avuto di portare il Trapani-Shark a giocare alcune partite il prossimo anno in giro per la regione, perché dobbiamo diventare la squadra della regione, diventare la squadra della regione ci porterà un aumento importante degli spettatori, dei ricavi, dell’attenzione mediatica e soprattutto del potere nei momenti decisivi che, come sappiamo tutti, poi serve per arrivare a certi risultati e credo che ci sia una voglia di sport a grandi livelli in questa regione che oggi noi che siamo l’unica squadra in Serie A tra calcio e basket dell’intera regione dobbiamo essere in grado di poter cavalcare, di poter gestire e diventare un po’ i beniamini di questa rinascita sportiva del sud Italia che ha bisogno di queste emozioni. Perché è inaccettabile che lo sport sia in mano solamente a 5 o 6 regioni di tutto il Paese”.

“Non vorrei puntare troppo su questa questione che è diventata ormai l’unico argomento, almeno per quelle persone che non essendo state capaci di arrivare all’uva dicono che è acerba: quello che è successo dopo la vittoria del Trapani Shark al PalaDozza di Bologna”.

“Nicola, scusa, qui il problema non è quello che è successo dopo, il problema è quello che è successo da prima e che ha portato a quello che è successo dopo. Io credo che innanzitutto gravissimo sia il comportamento della società avversaria che a parte il buon Nicola Basciano che si è comportato benissimo con noi, è stato molto gentile sia lui che il papà Pietro che saluto, ma tutto il resto è stata una cosa vergognosa, degna di piazze veramente scandalose. Io ho visto una realtà eccezionale perché la Fortitudo Bologna, parliamo del Milan, dell’Inter, dell’Juventus, del calcio, è una società storica straordinaria ma, il fatto che sia in Serie A2 non mi sorprende perché, se una squadra di questo tipo con questo bacino d’utenza e con questo potenziale, viene gestita nella maniera che abbiamo visto ieri è veramente incredibile.
Un palazzetto bellissimo straordinario ma praticamente gestito come se fosse un fast food, ci hanno fatto andare in quella che hanno chiamato Area Vip, in un semi interrato tutti in piedi con un tavolinetto con quattro cose da mangiare e tre bottiglie d’acqua! Una cosa scandalosa! Per non parlare di quello che è successo da quando sono entrato nel palazzetto: fischi, insulti, minacce, tentativi di aggressione, una cosa incredibile e che si è completata con la mancanza della premiazione sul parquet, con il fatto che la Rai ha tolto il collegamento nel momento in cui la partita è praticamente finita dopo pochissimi minuti, una cosa incredibile! E poi il fatto che noi siamo stati costretti a rimanere quasi fino all’una  di notte circondati da Polizia in assetto anti sommossa sotto il palazzetto con minacce che non saremmo potuti uscire. Una cosa vergognosa! Ritengo che la Lega, che organizza un Campionato di basket, non possa permettere quello che è successo ieri, ecco perché noi ci aspettiamo delle punizioni esemplari per la Fortitudo Bologna”.

“Meno male che c’era almeno la telecamera di Eros, mio nipote, che ha ripreso tutto quanto in diretta”.

“E’ stato bravissimo, poi è tornato con noi in aereo Eros, ma vedi io credo che ieri abbiamo dato la dimostrazione, se mai ancora ce ne fosse bisogno, dell’enorme differenza di potenziale che c’è tra qui e lì, qui a Trapani li abbiamo ospitati, hanno trovato un palazzetto eccezionale, sono stati accolti al meglio, hanno mangiato, bevuto, fatto quello che volevano, i biglietti hanno deciso loro a quanto dovevano pagarceli, hanno fatto come volevano loro, siamo andati là a Bologna e ci hanno insultato, trattato nella maniera in cui ci hanno trattato.
A Roma si dice: “Se la sò presa ‘nder… quella parola se vuoi la dici tu,  l’ultima parola, c’è l’Inder, come diceva Suning e c’è l’ender che diciamo noi a Roma”.

“Presidente io devo fare questa domanda anche perché sui social, stanno dicendo di tutto e di peggio relativamente al dopopartita: che il presidente si sia permesso di fare certi gesti e per questo motivo sono stati relegati negli scantinati”.

Allora guarda, questa è l’ennesima dimostrazione della mistificazione della realtà, tutta l’area VIP di questa sottospecie di tifoseria ha cominciato a fare gesti di ogni tipo, di manette nei miei confronti, di corna, di linguacce, di sputi per terra, una cosa che voi non avete neanche idea dello schifo a cui io ho assistito ieri. Veramente una cosa vergognosa, si dovrebbero vergognare anche solo di parlare, di avere il coraggio di parlare. Per me se ne possono davvero andare in quel posto, se la sono presa in quel posto e io ho goduto come un matto ad andare lì a trionfare. Quindi, anche se abbiamo alzato la coppa in un sottoscala, ce la godiamo alla grande! Adesso il 13 la festa la facciamo noi e alla faccia loro”.

“La festa del 13, ne vogliamo un attimo parlare? anche perché l’entusiasmo che ha dimostrato Trapani venendovi ad accogliere addirittura alle quattro del mattino in aeroporto è soltanto il preludio di quanto potrà accadere adesso per questa festa, programmata come tante altre cose sono state programmate dal presidente Antonini e il suo entourage?”

“La festa!… sono stati venduti finora solo 2.000 biglietti più o meno, mi aspetto veramente che ci sia il tutto esaurito perché a questo punto ci sono solo tre giorni, andate a fare i biglietti, fateli online che si possono fare anche su VivaTicket tranquillamente, ma venite! Venite poi durante la sfilata, quando ci sarà la partenza dei due pullman, ci sarà la televisione che seguirà tutto, perché credo che sia giusto! Giusto festeggiare e rendere omaggio a queste due squadre straordinarie, a questi atleti fantastici che hanno dato veramente una dimostrazione incredibile di quello che la volontà, la voglia di arrivare, la determinazione può fare.
Ho sentito un’intervista di Arrigo Sacchi in cui parlava della differenza tra una Ferrari e una Fiat e diceva che, lui giustamente preferisce una Fiat 500 con benzina che una Ferrari senza benzina. Ed è così, la benzina è stata per noi la voglia, la determinazione di arrivare, la voglia di fare, la voglia di vincere, credo di aver incarnato perfettamente gli ideali di William Wallace, di Braveheart e quindi questa volontà ferrea di vincere l’ho trasferita ai ragazzi che hanno fatto di questa stagione un’annata indimenticabile”.

“Presidente, l’ultima domanda che penso sia anche possibile oggetto di valutazione da parte sua: fino a quando avremo, secondo il presidente Antonini, la necessità di entrare – non dico a gamba tesa ma con i gomiti ben larghi – in questo mondo dove Trapani potrà dire sicuramente la sua e potrà far sentire la sua voce, mentre fino ad ora, determinate cose, abbiamo avuto la necessità di gridarle?
L’ha fatto benissimo il presidente Antonini, sconvolgendo forse un po’ quelle che erano le metodiche dei presidenti e dei dirigenti delle varie società. Più volte ne abbiamo discusso, più volte Antonini ha detto che se non facciamo così a Trapani non ci sarà dato e concesso il rispetto che meritiamo, ma questa è una cosa che continueremo o che dovremo continuare a fare?” 

“Ma no! Io credo che adesso ci sia consapevolezza in tutto l’ambiente del basket che conta, che non scherziamo più, siamo una società seria, siamo un ambiente sano e serio, bellissimo, un palazzetto straordinario e quindi non ride più nessuno. Adesso credo che sia il momento di costruire il secondo passaggio del mio progetto, che è quello del consolidamento, per poi tentare di fare quello che in Sicilia non si è mai riuscito a fare, cioè vincere un scudetto e voglio essere il primo presidente a vincere uno scudetto e farò di tutto per riuscire a farlo.
Chiaro che la difficoltà adesso aumenta, aumenta in termini di contrapposizione di forze, in termini di contrapposizione di tifoserie, di importanza storica degli impianti dove andremo, ma io sono convinto che, con quella determinazione feroce che ci porteremo dietro l’anno prossimo, noi anche nel 2024-2025 e nel 2025-2026 riusciremo a fare due stagioni memorabili perché l’obiettivo, come sai, è lo scudetto nel basket e della Serie A nel calcio.
E allora, con questa prospettiva… Mi aspetto solamente una cosa adesso, e lo dico apertamente: che le Istituzioni della città, chi ha il potere oggi di fare faccia! il detto trapanese “io non faccio e tu non devi fare” deve un po’ essere messo nel cassetto. Adesso bisogna che tutti usciamo fuori con la voglia, la determinazione di cambiare. Di salire su questo pullman scoperto che ho messo a disposizione per la città e fare dei progetti a medio-lungo termine per la ristrutturazione di questa città che ha bisogno di tantissime cose e ha bisogno soprattutto che si smetta di polemizzare, di criticare e si concentri sulle necessità imminenti e a medio-lungo termine della città. Quindi è un invito formale che ho già fatto nelle sedi opportune a chi di dovere perché adesso io mi aspetto, dopo aver rispettato parola per parola quello che avevo detto l’anno scorso, che anche gli altri facciano il loro!”.

“E c’è anche la novità che hanno proposto la cittadinanza onoraria a Valerio Antonini in consiglio comunale”.

“L’ho saputo, l’ho saputo, credo che sia un primo passo di dimostrazione di riconoscenza da parte di chi oggi amministra la città. Ma anche di presa di coscienza in buona sostanza. Presa di coscienza e credo anche un gesto che rende nota di quello che si è visto nell’ultime ore. Una città dove un anno fa, quando sono arrivato a Trapani, c’era un mortorio assordante. Oggi c’è un assordante entusiasmo, c’è il fatto che non si riesce a trovare un angolo della città dove non ci sia qualcuno con una maglietta granata e non ci sia qualcuno pronto a festeggiare, pronto a piangere di gioia per quello che è successo. Quindi è il momento adesso che Valerio Antonini si aspetta che anche la città, la provincia di Trapani risponda presente a questo appello”.

“E allora anche noi faremo il nostro, come nostra abitudine, almeno in radio nel nostro piccolo, che poi non è tanto piccolo visto che ieri notte, la prima cosa che hanno fatto i trapanesi è stata quella di passare proprio davanti alla redazione da dove andavo in diretta, sotto alla finestra accesa che dà in corso l’Italia, strombazzando con i clacson per festeggiare. Insomma hanno seguito anche questa vittoria raccontata col cuore su Radio 102, con i fratelli Tarantino. In buona sostanza abbiamo avuto anche noi il nostro bel da fare che ha consentito a Trapani, laddove hanno spento le telecamere della RAI, di accendere l’entusiasmo trapanese. Grazie presidente”.

“Grazie a voi, grazie Nicola”.

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