Un Trapani “imbarazzante”, troppi errori sia in attacco che in difesa

Imbarazzante. È questo l’aggettivo che mi viene da usare per definire la prestazione odierna del Trapani, bloccato sul pari casalingo ( 2-2 ) da un Biancavilla, che non solo ha meritato il punto ma, sul piano della manovra, ha per larghi tratti giocato sicuramente meglio di noi.
A mio avviso, il problema è esclusivamente tecnico, non c’entra l’agonismo, l’atteggiamento o la mentalità.
Ed è sintetizzabile in 3 argomenti:

1) in attacco per segnare facciamo un’enorme fatica ma per di più continuiamo a sbagliare parecchie occasioni.
I nostri attaccanti, tutti, nessuno escluso, sul piano della concretezza e del senso del goal accusano limiti preoccupanti.

2) Fatica e limiti a fare goal, che, a mio avviso, sono amplificati ed accentuati dal nostro modo di giocare.
Non si può più continuare a schierare i due mediani arretrati e fare impostare il gioco a Pagliarulo (sic !).
In questo modo i due mediani, almeno nella fase di possesso, risultano del tutto inutili nello sviluppo del gioco, perché sistematicamente saltati dal lancio lungo del difensore verso gli attaccanti.
In ogni caso, poiché sono sempre i difensori centrali (invece che i due mediani, che dovrebbero salire palla al piede e cucire il gioco con gli avanti ma non lo fanno mai) ad impostare il gioco sulle mezzepunte, queste ultime sono sempre costrette ad accorciare verso il portatore di palla molto distante da loro e dunque a giocare sempre spalle alla porta, con evidente perdita di pericolosità e velocità nello sviluppo dell’azione, che diventa sempre più faticoso, lento e prevedibile, nonché di mediocre qualità.
Ed anche quando, più raramente, sono i due mediani ad impostare, entrambi si trovano sempre talmente arretrati rispetto agli attaccanti, da costringerli sistematicamente a giocare a ritroso.
Quelle poche volte che siamo riusciti a dare la palla sulla corsa, fronte alla porta, agli esterni (Vitale,Tedesco ma soprattutto Bonfiglio) sono nate le occasioni, poi però malamente sciupate dai nostri attaccanti.
3) Infine la facilità con cui i nostri difensori continuano a subire goal, per certi versi evitabilissimi, come quello odierno del 2-2:
tutti schierati in mezzo all’area a fare le belle statuine (ossia, tutti a guardare la palla, anziché controllare i tagli in area degli avversari).
Ma anche in occasione del primo goal degli ospiti risulta evidente l’eccessivo spazio concesso agli attaccanti avversari in fase di marcatura dentro la nostra area, luogo dove i nostri tacchetti dovrebbero bruciare l’erba ed il pallone ed invece . . . a tutti è concesso tutto.
Dunque :
lo avevo evidenziato durante la gestione Moschella e lo ribadisco adesso sotto quella Criaco, che se non altro, dati i risultati, farebbe bene a rifletterci.
A mio avviso, la prima cosa da fare è quella di cambiare il sistema di gioco. Ossia giocare con un centrocampo a tre, abbandonando il macchinoso 4-2-3-1 e passando ad un più equilibrato 4-3-3.
Ne avremmo con molta probabilità solo dei vantaggi :
intanto, eviteremmo di fare giocare gli attaccanti sempre spalle alla porta, sia che il pallone provenga da un lancio lungo di un difensore centrale, oggi è stata la prassi, o da un appoggio dei mediani arretrati o dei terzini.
Soprattutto, saremmo in grado di manovrare in modo più articolato, facendo passare il gioco da un play basso e poi da due mezzeali, in grado con le loro avanzate in mezzo al campo di cucire il gioco, servendo palloni agli attaccanti fronte alla porta e sulla loro corsa.
Buffa play basso, Olivera e Bonfiglio (o Vitale) mezzeali potrebbe essere una valida soluzione a questa nostra “crisi di gioco”, a questa palese incapacità di produrre in modo fluido e con sufficiente continuità occasioni da rete, senza considerare che anche i due terzini in un 4-3-3 potrebbero dare un convincente contributo allo sviluppo della manovra (penso alle possibili incursioni di Munoz).
Perché é palese, d’altro canto, che fino ad ora le occasioni da rete che creiamo non scaturiscono mai da una fluidità di manovra, ma semmai da un gioco lento e farraginoso.
E forse è anche per questo che poi le sbagliamo clamorosamente:
nascono male, sono preparate peggio e dunque poi è parecchio complicato tramutarle in goal, per una questione di tempi di giocata ed anticipo dell’avversario e a non considerare la poca cattiveria sotto porta ed i limiti tecnici individuali dei nostri attaccanti.
E che non mi si dica che in campo ci sono anche gli avversari. Non è una scusa plausibile, questa volta.
Oggi il Biancavilla si schierava con un 4-4-2.
Dunque a centrocampo eravamo quantomeno in parità numerica.
Anzi, considerato il sistematico arretramento di tutti i nostri 4 attaccanti, che venivano a coprire in mediana, al riavvio dell’azione ci ritrovavamo sempre in superiorità numerica :
5 contro 4, almeno.
E, malgrado questo vantaggio tattico, siamo riusciti lo stesso a farci imporre il loro gioco per gran parte della gara.
C’è molto da meditare e molto su cui lavorare.
Soprattutto chiederei ad Antonello Laneri, qualora decidesse di rispondere alle domande dei giornalisti, con quale criterio o idea tattica sia stata costruita questa squadra, che ancora propone un gioco mediocre, in alcuni frangenti appunto : imbarazzante.

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