Nell’ambito delle iniziative organizzate per la commemorazione della strage di via D’Amelio, ANM sottosezione di Trapani, in collaborazione con la Giunta esecutiva sezionale di Palermo, porterà in scena mercoledì 19 luglio alle 19 lo spettacolo “Tutto quello che volevo – storia di una sentenza”, al Teatro antico di Segesta.
Ha fatto molto scalpore, qualche anno fa, la storia di due ragazzine di 14 e 15 anni, allieve uno dei licei migliori di Roma, che si prostituivano dopo la scuola in un appartamento di viale Parioli. Il caso ha avuto una fortissima eco mediatica anche per via dei clienti che frequentavano le due ragazze; tutti appartenenti alla cosiddetta “Roma-bene”, professionisti affermati e benestanti, di livello culturale medio-alto, insospettabili padri di famiglia. All’esito del processo, gli imputati sono stati condannati a risarcire le giovani vittime, non già attraverso il pagamento di una somma di denaro, bensì attraverso l’acquisto di libri “delle donne e sulle donne che le hanno precedute e che hanno dovuto faticosamente guadagnare la loro libertà di scelta e la loro autonomia intellettuale”.
Attraverso la narrazione di questa straordinaria esperienza giudiziaria, narrata dalla voce dell’attrice Cinzia Spanò, si intende promuovere un momento di riflessione sulla “questione femminile” nella società di oggi, proprio nell’anno in cui si ricorda il sessantesimo anniversario dell’ingresso delle donne in Magistratura (1963). Alla rappresentazione sarà presente anche la giudice che si occupò della vicenda giudiziaria, Paola de Nicola.
Lo spettacolo è gratuito e si paga soltanto la navetta per salire in autobus al teatro al costo di 1 euro.
L’evento è dedicato a tutte le magistrate in Italia e, in particolare, a Francesca Morvillo, morta a Capaci insieme al marito Giovanni Falcone ed agli uomini della loro scorta: Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
“Sentiamo – aggiungono da ANM Trapani – di dedicare questa giornata anche al ricordo di Emanuela Loi, agente della Polizia di Stato, che è stata uccisa il 19 luglio 1992 nell’attentato mafioso di via D’Amelio a Palermo insieme ai colleghi Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina per proteggere il magistrato Paolo Borsellino”.