Tutti in piazza a Trapani per dire NO al Deposito nazionale di rifiuti radioattivi [FOTO e VIDEO]

Due i siti individuati nel Trapanese: a Fulgatore e a Calatafimi Segesta

Studenti, sindacati, associazioni, operatori economici, semplici cittadini, tutti in piazza Vittorio, stamattina a Trapani, per ribadire la contrarietà alla possibile realizzazione del Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi nel Trapanese.

Due, infatti, i siti inseriti nell’elenco delle località ritenute idonee alla realizzazione della struttura, uno nelle campagne della frazione trapanese di Fulgatore, l’altro nel territorio di Calatafimi Segesta. Gli unici individuati in Sicilia.

Presenti sindaci e rappresentanti di tutte le Amministrazioni comunali del territorio, con il sindaco Tranchida in testa, che hanno ribadito la necessità di evitare che la struttura possa essere realizzata nella provincia di Trapani nonostante le osservazioni di inidoneità già presentate dai Comuni di Trapani e Calatafimi Segesta e nonostante la presa di posizione contraria del precedente Governo regionale. Nel VIDEO l’intervento di Rosalia D’Alì, assessora comunale di Trapani e presidente del Distretto Turistico Sicilia Occidentale

Questo l’appello finale lanciato dal sindaco di Trapani

“Ci chiediamo come un territorio come quello trapanese a vocazione turistica, agricola ed enogastronomica, e, soprattutto, siti come Fulgatore, zona strategica per l’agroalimentare, e Segesta dal grande valore storico-monumentale – hanno sottolineato i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino -, possano essere considerati idonei a ospitare questo tipo di attività, che tutto è tranne che positiva dal punto di vista dell’ impatto ambientale. Un confronto con il Ministero all’Economia, che ha individuato i due siti, potrebbe servire a comprendere nel dettaglio la questione valutando gli impatti alla luce della tecnologia, ma anche le prospettive di ricadute sul territorio, e a esprimere le nostre tante perplessità che oggi abbiamo ribadito insieme ai giovani della comunità trapanese, alle realtà produttive e alle Istituzioni cittadine. Ci sono poi i temi centrali del lavoro – che subirebbe una contrazione nei settori turistici e legati all’agricoltura – e dell’impatto ambientale e della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini e dei lavoratori, che per noi resta prioritario. Al momento l’unica conseguenza che intravediamo è quella di trasformare il territorio trapanese in una discarica nucleare” .

“La localizzazione di un deposito di rifiuti radioattivi e nucleari deve tenere conto non soltanto delle condizioni fisico geografiche dei siti ma anche della compatibilità ambientale che riguarda innanzitutto la vita delle comunità, le vocazioni di sviluppo economico e di attrattività produttiva, agricola e turistica”, ha dichiarato Leoluca Orlando, capolista nelle Isole per Alleanza Verdi Sinistra alle Europee 2024. “La individuazione delle aree nei Comuni di Trapani e Calatafimi Segesta – ha proseguito – è del tutto in contrasto con tali esigenze socioeconomiche e non può essere accettata con la prospettiva di ristori ai Comuni interessati. È ora di smettere di bloccare percorsi di sostenibile sviluppo economico e occupazionale con logiche assistenziali che mortificano la vitalità e potenzialità delle comunità locali. È inaccettabile che su questo tema il governo Schifani non dica una parola dimostrando di essere subalterno a scelte nazionali”.

“Come abbiamo già fatto a Segesta – ha dichiarato la deputata regionale Cristina Ciminnisi – anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di ‘disponibilità a valutare’ le ‘opportunità economiche’. Per quanto ci riguarda, e la nostra presenza oggi in piazza lo testimonia, nessuna sirena occupazionale potrà farci cambiare idea, Non rinunceremo a difendere il nostro territorio dall’ennesimo scempio ambientale e sociale”.

Presente alla manifestazione anche Francesca Trapani, coordinatrice del Gruppo Territoriale di Trapani del M5S: “Bene fa Ciminnisi – ha detto – a definire scellerata l’indicazione della SOGIN dei siti di Calatafimi e Trapani. Aree, per altro, che vivono di agricoltura e turismo, con un forte radicamento alla terra e a una storia fatta di bellezze paesaggistiche e eccellenze gastronomiche che sono tra i principali motivi di attrazione per chi viene a visitare la nostra terra. Il M5S di Trapani, coerente con la vocazione ecologista e ambientalista del Movimento, sarà in prima linea perché Trapani e Calatafimi Segesta vengano esclusi al più presto dalla lista  dei siti idonei”.

La mia vicinanza al popolo trapanese che oggi è sceso in piazza per dire no al deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. È impensabile che un territorio come quello della provincia di Trapani, naturalmente vocato al turismo e all’agricoltura, possa essere trasformato in una discarica di scorie nucleari”. Lo ha dichiarato il senatore del Pd e candidato alle elezioni europee Antonio Nicita, assente alla manifestazione odierna a Trapani per impegni istituzionali a Roma. Netta la sua posizione contro la decisione della Sogin di individuare nella provincia trapanese gli unici due siti idonei in tutta la Sicilia per ospitare 92.000 metri cubi di scorie nucleari e di diversa radioattività.

“Avrei voluto essere in piazza oggi con i cittadini e gli amministratori del territorio – continua Nicita – ma soprattutto con le centinaia di giovani che hanno deciso di unirsi alla protesta. Bene ha fatto il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida a coinvolgere le scuole, il futuro appartiene alle nuove generazioni che devono essere consapevoli sempre più dei reali rischi che la loro terra corre. Una terra fatta di paesaggi stupendi, di riserve naturali e coltivazioni d’eccellenza non può accettare di diventare la pattumiera d’Italia”.

“Come gruppo del PD al Senato – ha proseguito Nicita – faremo di tutto per far sentire la nostra voce con la Sogin la Società Gestione Impianti Nucleari per Azioni, interamente partecipata dal ministero dell’Economia e delle Finanze. È assurdo che i vertici della società abbiano deciso di lasciare nell’elenco dei siti idonei per il deposito di scorie, sia Segesta che Fulgatore, nonostante le osservazioni di inidoneità rappresentate dai rispettivi Comuni”.

 

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