La votazione in Senato di non adottare il “certificato europeo di filiazione” – per riconoscere la doppia genitorialità alle coppie omosessuali che hanno concepito fuori dall’Italia – sta già privando di importanti quanto basilari diritti molti bambini. A Milano, sta avvenendo l’inverosimile: si vogliono togliere i diritti a questi bambini in modo retroattivo. Il sindaco Beppe Sala sta facendo le barricate.
Alla luce della campagna del 2019 “Giacomometticiunafirma”, che vedeva coinvolta una famiglia trapanese con lo stesso problema (superato da una sentenza del Tribunale) – stante il fatto che ci si trova in una situazione emergenziale che non potrà essere superata da norme che non verranno approvate – è secondo noi importante dire a chiare lettere da che parte stiamo.
Pertanto, l’UDI – l’Unione Donne Italiane – , chiede ai candidati a sindaco di Trapani, ai candidati consiglieri – molti dei quali furono tra i promotori della campagna del 2019 – se intendono stare dalla parte di questi bambini, con coraggio e determinazione, ed impegnarsi comunque a trascrivere i certificati anagrafici, anche impegnando le risorse legali del Comune, come sta facendo Sala. “Oppure che si dica, onestamente, che ci sono cittadini di serie A e serie B e questa classificazione è determinata dalle scelte personali, tutelate dalla Costituzione” afferma Valentina Colli.