Trapani, troppi ritardi dell’Usca: la protesta del sindaco

Rimangono numerose le perplessità dell'Amministrazione comunale trapanese circa la possibilità di riprendere le lezioni in presenza in occasione della riapertura delle scuole prevista il 10 gennaio

Troppi ritardi e tracciamento in tilt: il primo cittadino di Trapani, Giacomo Tranchida, non ci sta. Nonostante il sacrificio del personale medico e paramedico e per stessa ammissione dei locali vertici Asp la situazione è caotica e numerose persone sono “chiuse” a casa senza risposte da diversi giorni.

La tante proteste dei cittadini hanno portato il sindaco a prendere una posizione pubblica. “In provincia di Trapani, il sistema ASP-USCA è andato in tilt e molti trapanesi sono “prigionieri” dei ritardi dell’Asp che non riesce ad evadere nei tempi debiti l’enorme mole di lavoro creatasi – dichiara il sindaco Tranchida – causando gravi danni alla cittadinanza che patisce le inefficienze di un sistema che necessita immediatamente di implementazioni di personale al fine di evitare criticità anche all’ordine e sicurezza pubblica. Ogni giorno, riceviamo in Comune decine di telefonate di concittadini esasperati, ai quali cerchiamo di dare ogni ausilio possibile, pur non avendo alcuna responsabilità diretta o indiretta nella questione”.

Rimangono numerose le perplessità dell’Amministrazione comunale trapanese circa la possibilità di riprendere le lezioni in presenza in occasione della riapertura delle scuole prevista il 10 gennaio. Proprio in riferimento alla popolazione scolastica, è ormai acclarato come sia netto il ritardo nel verificare i tamponi da parte dell’Asp, con tutti i disagi che ne derivano sia per le famiglie che per quanto concerne la sfera lavorativa, gravemente danneggiata dalla situazione economica nazionale.

“Siamo oltremodo preoccupati per la prossima riapertura delle scuole – aggiunge Tranchida – , che rischia di avvenire nel caos e nell’incertezza generale, con disagi alle famiglie alle quali non è possibile far vivere un nuovo lockdown economico-sociale. Tale generale contesto, che purtroppo interessa diverse altre province siciliane, porterà ad una presa di posizione ufficiale l’Anci Sicilia tanto nei confronti del Governo regionale quanto di quello nazionale. Venerdì valuteremo in sede provinciale il da farsi”.

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