Grande tranquillità e intelligenza tattica, questo quello che emerge dalle parole di Chris Horton nella sua prima conferenza stampa a Trapani: “Mi piace la città, il meteo, mi ricorda molto un posto oceanico e ovviamente mi piace anche il cibo. Ogni lega nazionale è diversa, in Francia era molto veloce, in Europa il gioco è molto più fisico e lo adoro, ma nel campionato di A2 si usa molto più astuzia. Wideman? Non importa l’avversario contro il quale gioco, mi preparo per essere sempre pronto”.
“Ho un ottimo rapporto con tutti nella squadra, il coach ci lascia giocare piuttosto liberi. La mia forma è buona, ma ancora non sono al meglio. Nel basket si può sempre migliorare e voglio farlo da qui fino alla fine dell’anno”. Horton ha aggiunto: “Mi piace molto vedere i miei compagni segnare quindi tra dei punti, delle stoppate e degli assist preferisco fornire questi ultimi”.
“Il basket è al 90% mentalità e al 10% fisico quindi parlare con chi fa parte del gruppo è sempre importante – ha evidenziato il centro della Georgia -. Le braccia lungo sono un grande vantaggio, posso anche affrontare avversari più alti di me”.
Qualche istante dopo è entrato in sala conferenza coach Parente: “Vigevano è una squadra che ha migliorato le statistiche nell’ultimo mese, sono molto aggressivi fisicamente e per 40 minuti contro Cantù hanno mantenuto la costanza. Bisogna partire subito bene e stare sul pezzo, non solo Wideman ma tutti i giocatori sono saliti di livello”.
“I minutaggi sono piuttosto distribuiti – ha sottolineato Parente -, poi dipende sempre dalla partita. Fino ad ora non c’è stato bisogno che nessuno giocasse 40 minuti. Il trend dice che loro sono una squadra in forma, bisogna fare molta attenzione perché possono far male da tre, in area e in penetrazione”.
“Come tutti i progetti che ambiscono a fare qualcosa di importante, i tifosi hanno tanto peso. Devono essere la spinta e il sostegno anche nei momenti di difficoltà. La squadra deve essere la benzina per far venire sempre più gente, lo spettacolo aiuta. Indubbiamente è un vantaggio incredibile avere 3mila persone in casa”, queste le parole del coach riguardo al +204% di presenze medie che ha contraddistinto la Trapani Shark.
“Horton è un giocatore che ha un vissuto diverso rispetto ai suoi compagni. Ha un livello diverso e soprattutto è un giocatore non egoista. Fa della comunicazione e dell’intelligenza cestista il suo punto di forza e senza dubbio è di categoria superiore. Ha portato una profondità in attacco che prima non avevamo, è ovvio che dobbiamo ancora trovare l’equilibrio ma il solo fatto della sua presenza in campo costringe le difese avversarie ad adeguarsi”.
“Siamo a un terzo del campionato, i primi bilanci semi-seri andranno fatti al termine del ritorno e il fatto di conoscersi vale per tutti. Sta a noi far diventare i difetti punti di forza. Nel girone di ritorno c’è tutta un’altra pallacanestro. Noi dobbiamo essere talmente forti mentalmente che non ci deve essere grossa differenza quando giochiamo in casa e quando giochiamo fuori. Quando crescerà il nostro livello di comunicazione faremo un ulteriore step difensivo in avanti”, così, in chiusura, Daniele Parente.