Monitorare lo stato degli interventi di mitigazione relativi all’emergenza siccità che interessa la provincia di Trapani, anche in seguito all’ordinanza della Protezione civile emanata lo scorso 19 maggio con la quale è stato dichiarato lo stato di emergenza nazionale.
Questo lo scopo della riunione svoltasi un paio di giorni fa alla Prefettura di Trapani con la prefetta Daniela Lupo, il commissario per l’emergenza idrica potabile Leonardo Santoro, il coordinatore della Cabina di regia e dirigente generale della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina, il direttore operativo di Siciliacque, Massimo Burruano, il presidente dell’ATI e sindaco di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso, e i sindaci dei comuni della provincia.
Le Amministrazioni locali hanno illustrato le problematiche derivanti dalla riduzione degli apporti idrici, soprattutto in vista dell’avvio della stagione turistica. Cocina ha comunicato che la Cabina di regia istituita dal presidente della Regione Siciliana sta selezionando gli interventi prioritari fra quelli proposti dal tavolo provinciale attivato presso il Genio Civile, dall’ATI e dai gestori per individuare ulteriori fonti idriche prontamente disponibili.
Il dirigente regionale ha evidenziato le difficoltà dovute dalla carenza di dati sull’acqua disponibile e attualmente immessa in rete, carenza anche connessa all’assenza, in provincia di Trapani, del gestore unico del Servizio idrico integrato.
Il commissario per l’emergenza idrica Santoro ha sollecitato l’emanazione di specifiche ordinanze sindacali per imporre ai cittadini l’uso responsabile dell’acqua potabile e per evitare sprechi, sulla scorta del vademecum già diffuso dall’Autorità di Bacino [ndr. cosa che, peraltro, molte amministrazioni comunali hanno già fatto] ed ha anche rappresentato che gli interventi di attuazione non immediata, già proposti dai Comuni tramite dell’ATI, potranno accedere a fonti di finanziamento statale ulteriori rispetto ai fondi già stanziati da parte della Regione Siciliana.