A dieci anni dalla sua scomparsa, l’amministrazione comunale Trapani con la Prefettura, la Sezione ANM e il presidio di Libera Trapani, onoreranno la memoria del prefetto Fulvio Sodano con due iniziative.
Oggi, alle ore 8.30, si svolgerà la cerimonia di intitolazione a Sodano dello slargo alberato di via XXX Gennaio. A seguire, alle 9.30, alla Sala “Perrera” in via Libica, il dibattito sul tema “L’amministrazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata: l’economia legale contro le mafie”. Sono previsti i saluti del sindaco, della prefetta e del vescovo di Trapani. Coordina i lavori Giancarlo Caruso, presidente ANM Trapani; interventi di Daniela Troja, presidente facente funzioni del Tribunale di Trapani, Cosimo Antonica dell’Agenzia dei Beni Confiscati, Gisella Mammo Zagarella, amministratrice delegata di Calcestruzzi Ericina Libera e referente del presidio dell’associazione Libera, Alberto Scuderi, ammistratore giudiziario.
A seguire, sul tema “Cosa Nostra dopo la cattura del latitante Matteo Messina Denaro, che futuro vogliamo per il nostro territorio?”, con il coordinamento del giornalista Felice Cavallaro, interverranno Antonello Cracolici, presidente Commissione Regionale Antimafia, Paolo Amenta, presidente ANCI Sicilia, Maurizio Agnello, procuratore aggiunto di Trapani, Alessandro Mucci, capo centro DIA Palermo.
Il 9 Marzo alle ore 21, al Teatro Pardo del Conservatorio musicale “Antonio Scontrino” di Trapani, la manifestazione “Parole note e …” a cura della Calcestruzzi Ericina, del presidio di Trapani dell’associazione Libera con la partecipazione del coro e dell’orchestra Sheherazade. Interverranno i familiari del prefetto Sodano e gli studenti degli Istituti superiori di Trapani ed Erice.
Il prefetto Sodano salì alla ribalta delle cronache dopo il suo trasferimento da Trapani – dove era arrivato nel 2000 – ad Agrigento avvenuto agli inizi del 2003. Un trasferimento molto controverso.
Durante il suo incarico alla Prefettura di Trapani si spese particolarmente su questioni riguardanti i beni confiscati alla mafia e, il 26 luglio 2003, siglò un documento per velocizzare le procedure di confisca dei beni ai mafiosi e di incidere tangibilmente sull’impoverimento del loro patrimonio. Ad Agrigento rimase fino al prepensionamento per motivi di salute nel gennaio 2005. È scomparso nel 2014 all’età di 67 anni.