Sono state avviate da pochi minuti le operazioni di sbarco di un gruppo di migranti tratti in salvo nei giorni scorsi nel canale di Sicilia. La nave “Aurora” della ong Sea Watch è giunta stamattina al molo Ronciglio del porto di Trapani con a bordo 61 persone. Si tratta di 22 uomini, 20 donne, 5 minori accompagnati e 14 minori non accompagnati. Provengono tutti da Paesi subsahariani: Guinea, Benin, Costa d’Avorio, Togo, Camerun. Ad attenderli la consueta macchina organizzativa, con i volontari della Croce Rossa e le forze dell’ordine.
La “Aurora” è una ex nave di soccorso della Royal National Lifeboat Institution britannica ed è arrivata nella flotta di soccorso di Sea Watch nel maggio 2022. Grazie alla sua velocità può rispondere prontamente alle emergenze in mare. La ong tedesca la gestisce con il supporto tecnico dell’organizzazione britannica Search And Rescue Relief (SAR-Relief/SARR), che ne ha sostenuto l’implementazione tecnica.
I migranti, una volta sbarcati, vengono condotti al Centro per l’identificazione in contrada Milo e poi dislocati dalla Prefettura nelle apposite strutture di accoglienza.
La nave, di recente, è stata al centro di un procedimento giudiziario conclusosi con l’archiviazione da parte del gip del Tribunale di Agrigento su richiesta della locale Procura. L’inchiesta, per l’ipotesi di reato di contrabbando doganale, era a carico del comandante della “Aurora” e dell’amministratore delegato della società “Eos shipping Gug” che ha acquistato la nave.
La vicenda era nata da due sequestri effettuati fra il gennaio e il marzo scorsi dall’Agenzia delle Dogane di Lampedusa che ipotizzava una serie di operazioni fraudolente finalizzate a eludere il pagamento dei dazi. Il contrabbando, in particolare, sarebbe avvenuto prima e dopo la cessione della nave che, in un primo momento, era entrata nel territorio nazionale italiano, cioè a Lampedusa, battendo bandiera inglese e in seguito aveva esposto la bandiera tedesca. Le irregolarità rilevate, infatti, sono solo di natura amministrativa.