Venerdì 26 maggio, alle ore 18, presso la sala per le conferenze del Museo Agostino Pepoli di Trapani, l’antropologa Rita Cedrini e l’architetto Antonino Cardillo converseranno sul significato del metodo antropologico nel progetto di architettura e sul senso del tornare.
L’architettura viene spesso confusa con la promozione pubblicitaria, l’intrattenimento, lo sfruttamento economico e la celebrazione della tecnica. Segni e simboli dei luoghi che essa incontra rischiano costantemente di esser travolti da trasformazioni affrettate e pulsionali. La cancellazione del passato è la madre di ogni nevrosi, ma ricordare non basta. La ‘Partecipazione Mistica’ di Lucien Lévy-Bruhl e Carl Gustav Jung ci richiama al ‘sentire le cose del mondo.’ Dopo gli interventi, Pino Maggiore e la Cantina Siciliana offriranno agli ospiti un calice di benvenuto.
Parteciperanno all’incontro Rita Cedrini, antropologa e docente di Antropologia Culturale presso la Facoltà di Architettura e di Antropologia degli Artefatti presso la Facoltà di Farmacia della Università degli Studi di Palermo e Antonino Cardillo, architetto i cui progetti sperimentano le valenze inespresse del passato in un insieme coeso ricco di significati.