Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, e la sua Giunta godranno di un aumento di stipendio. Questo aumento si estenderà anche al presidente del Consiglio comunale. La giunta Tranchida, infatti, ha recentemente approvato l’adeguamento degli stipendi, dopo polemiche riguardo al finanziamento di tali aumenti.
Inoltre, è stato annunciato un sostegno finanziario ai Comuni siciliani che hanno applicato l’aumento delle indennità degli amministratori, con un importo totale di 6 milioni di euro all’anno per il triennio 2023-2025. Queste somme sono distribuite seguendo le linee guida della Conferenza Regione-Autonomie locali e tengono conto del fatto che l’aumento delle indennità è già in vigore da oltre un anno in tutta Italia. Nel caso del Comune di Trapani, questo finanziamento comporta circa 126 mila euro, che aumenteranno le retribuzioni degli amministratori fino alla fine dell’anno.
L’adeguamento dello stipendio inizia con il sindaco, seguito dalle indennità del vice sindaco (il 75% dello stipendio del sindaco), degli assessori (60% dello stipendio del sindaco) e del presidente del Consiglio comunale (60% dello stipendio del sindaco).
Ecco gli aumenti previsti a Trapani:
- Il sindaco Giacomo Tranchida passerà da uno stipendio lordo di circa 4.734 euro al mese a circa 8.083 euro mensili, ovvero un incremento di circa 3.300 euro al mese;
- Il vice sindaco vedrà il suo stipendio passare da 3.350 euro mensili lordi a 6.062 euro;
- Gli assessori passeranno da circa 2.840 euro ciascuno a 4.850 euro lordi al mese;
- Anche l’indennità del presidente del Consiglio comunale, basata su quella del sindaco, sarà di circa 4.850 euro al mese.
Va notato che, in base ai nuovi parametri, il sindaco Tranchida avrebbe dovuto percepire circa 9.000 euro lordi al mese. Tuttavia, la Giunta ha scelto di mantenere l’importo leggermente inferiore per non superare il contributo regionale eccessivo e mettere un ulteriore peso sulle finanze cittadine.
A queste cifre, inoltre, vanno aggiunti tutti gli emolumenti che il Comune di Trapani dovrà garantire ai vari commissari “ad acta” che la Regione Siciliana ha mandato a Trapani per assolvere a varie inadempienze che il Comune del capoluogo ancora ha in sospeso nella sua attività amministrativa.