Trapani, la Capitaneria di porto sequestra la “pedana della discordia” sul lungomare Dante Alighieri

Ai proprietari sarebbe contestata la mancanza di alcuni documenti autorizzativi

È stata sottoposta ieri a sequestro preventivo, da parte dei militari della Capitaneria di porto di Trapani, la pedana allestita da privati sulla spiaggia sottostante il tratto del lungomare Dante Alighieri nei pressi della piazza ex Mercato del pesce.

La realizzazione della struttura – possibile in base al recente Piano di Utilizzo del Demanio Marittimo approvato dal Comune – non ha mancato, nei giorni scorsi, di suscitare reazioni disparate tra chi ha accolto questa novità come positiva per la fruizione turistica di quel tratto della costa cittadina e chi, invece, ha manifestato perplessità o contrarietà in nome di una presunta alterazione dello stato dei luoghi e del panorama.

Della pedana fronte mare avevamo già parlato in questo articolo il 10 agosto scorso: Lungomare Dante Alighieri, tutto in regola: nasce la pedana per la ristorazione fronte mare ma, dopo che la pedana è stata completata, con un investimento privato che supera i 50.000 euro, arriva l’intervento da parte delle Autorità competenti.

Sulla questione si registra, oggi, la dichiarazione del tecnico che ha progettato la struttura, il noto architetto trapanese Vito Corte. “A nostro parere – scrive il tecnico – quanto è stato realizzato è conforme a quanto approvato ed alle norme sul Demanio Marittimo nonché a quelle di tipo sismico e paesaggistico ad esso collegate. Le rispettive storie, di me come professionista e degli imprenditori miei committenti, non lasciano alcuno spazio alle possibili e purtroppo inevitabili congetture devianti che possono scaturire da chi non è informato e da chi si avventura in giudizi sommari. Dunque, secondo noi, tutto quanto è in regola. Ma se, invece, ad ulteriore verifica da parte degli Organi Superiori qualcosa non dovesse essere regolare, siamo qua: pronti ad assumerci le responsabilità, pronti a pagare per l’errore, se errore c’è stato, pronti a rimediare e pronti ad accettare il giudizio di chi è istituzionalmente più competente, consapevoli che ciascuno ha finora agito in buona fede e perseguendo interessi legittimi”.

A chi ha realizzato la pedana, infatti, verrebbe contestata la mancanza di una documentazione che veniva richiesta in passato per le concessioni di Demanio marittimo della durata di 99 anni e che non sarebbe più necessaria ai sensi del PUDM.

“Stiamo attraversando – sottolinea Corte – un momento di transizione delicato che contiene alcuni inevitabili criticità, tutte da risolvere, conseguenti alle primissime fasi applicative di una norma recentissima, eppure necessaria e ancora non c’è stato tempo per capire bene come gestirla: il Decreto Assessoriale n.86/GAB è solo del 31 maggio 2021 e disciplina il rilascio di Autorizzazioni Demaniali Brevi (non superiori a 90 giorni) che è quella che riguarda la nostra pedana. Questa norma interviene a colmare una lacuna derivante dalla difettosa applicazione della L.R. 15/2005 ma forse avrebbe bisogno di essere ancora meglio definita in certi aspetti che oggi, nella sua applicazione pratica come nel caso in specie, possono suscitare dei dubbi”.

“Nonostante i possibili limiti – conclude Corte – evidenzio qui la positività di tale Decreto Regionale il cui scopo è quello di rimediare, almeno in parte, ai 16 anni di discutibili procedure in ambito di autorizzazioni demaniali! 16 anni sono tanti: anni di incertezze e di difettosa gestione del territorio demaniale che a noi cittadini, a noi professionisti, agli amministratori pubblici ed agli imprenditori hanno arrecato incalcolabili danni al territorio ed all’economia ed hanno alimentato disparità di trattamento nei confronti degli imprenditori già beneficiari di concessioni demaniali rispetto a chi, legittimamente, desidera oggi chiederne di nuove”.

Corte ricorda come il PUDM approvato dall’amministrazione comunale di Trapani sia “importantissimo strumento che governa e gestisce la fascia costiera di Trapani”.

È stato, infatti, regolamentato quali saranno le aree a balneazione libera, quelle destinate a nuovi stabilimenti balneari, quelle per i punti di ristoro, quelle fruibili dagli animali d’affezione. Il Piano detta anche regole generali di estetica e di decoro dei manufatti da allestire, anche temporaneamente, nelle forme, nei materiali, nelle dimensioni, nelle finiture e negli arredi.

Sono state definite le condizioni igienico-sanitarie generali, le regole sull’approvvigionamento idrico potabile e sullo smaltimento dei reflui, le garanzie per l’accessibilità al mare da parte degli anziani e dei disabili. Nel PUDM sono indicati anche i corridoi di lancio per gli sportivi del kitesurf, del windsurf, della vela e degli altri sport acquatici.

“Si tratta, in sintesi, di uno strumento che programma e gestisce, sia in termini funzionali sia in termini paesaggistici, la fascia costiera del Comune di Trapani che va dalla zona nei pressi della ex Tonnara di San Giuliano e termina ai margini del territorio marsalese, a Birgi.

I committenti e il tecnico – come abbiamo appreso dal comandante in seconda – sono stati convocati nei prossimi giorni negli uffici della Capitaneria di porto di Trapani mentre un fascicolo è stato aperto dalla Procura della Repubblica di Trapani.

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