Diversi cittadini trapanesi lo scorso anno avevano presentato reclami al Comune di Trapani chiedendo l’annullamento in autotutela delle fatture idriche per l’anno 2019 per intervenuta prescrizione.
Dal Comune avevano, però, rigettato le richieste e, quindi, alcuni utenti hanno deciso di andare in Tribunale. Un intero condominio della città, assistito dall’avvocato Vincenzo Maltese, dirigente regionale dell’associazione Codici, ha citato il Comune di Trapani – nella persona del sindaco in carica – nella qualità di gestore idrico, chiedendo l’accertamento della prescrizione e il conseguente annullamento del credito richiesto.
Dopo la fase istruttoria, il giudice di pace Diego Vallone, ha annullato gli importi relativi ai consumi mantenendo solo il pagamento del canone fognario e di depurazione indicato nella bolletta.
“Avevo ragione nel ritenere prescritte queste fatture notificate dopo pochi giorni la scadenza del termine finale dei due anni – commenta Maltese – . Adesso, con questa sentenza, è stata fatta chiarezza e l’Amministrazione comunale, se non vuole esporsi a decine di ricorsi, provveda ad annullare in autotutela le fatture di coloro che hanno eccepito la prescrizione dei crediti. Non mi pronuncio invece – conclude il legale – su eventuali responsabilità politiche perché probabilmente lo faranno i nuovi consiglieri eletti”.