Grande partecipazione, ieri pomeriggio, all’incontro organizzato dall’Amministrazione sullo Studio di dettaglio del Centro storico. Il documento, approvato ad aprile 2023, permette di demolire e ricostruire i ruderi anche post bellici e le strutture fatiscenti che si trovano nel cuore della città. Un’opportunità straordinaria per valorizzare il patrimonio edilizio, ripopolare il centro e creare nuove opportunità commerciali.
«È un’opportunità straordinaria per la città di Trapani – ha detto il sindaco Giacomo Tranchida – e per il rilancio e la valorizzazione complessiva di tutto il centro storico. Adesso, infatti, si potrà ricostruire i siti abbandonati o che sono andati distrutti nel tempo. Se lo si fa entro un anno, inoltre, sarà possibile un’agevolazione corposa nell’abbattimento degli oneri edilizi, e così gradualmente a seguire».
«Tutte le abitazioni nel Centro Storico – ha spiegato l’assessore del Comune di Trapani all’urbanistica, Giuseppe Pellegrino – sono state puntualmente studiate una per una. Insieme alla Soprintendenza, al Genio Civile, al Demanio e all’Autorità Portuale è stato esaminato e approvato questo piano di Studio di dettaglio. Ci sono ancora, purtroppo , troppi fabbricati fatiscenti anche a causa della Seconda Guerra Mondiale».
«La rigenerazione del Centro Storico deve essere il punto d’inizio per una azione a più ampio raggio che coinvolga tutte le altre aree e quartieri della città – ha aggiunto la presidente del Consiglio comunale Annalisa Bianco -. A nome del Consiglio, chiederò un confronto per ripensare l’assetto urbanistico della città a partire dagli spazi da destinare alle famiglie, alle mamme e alle loro bambine».
Presente anche parte della minoranza consiliare. Come suo solito, Tore Fileccia ha affidato le sue dichiarazioni alla sua pagina Facebook. “Oggi ho partecipato a un incontro a Palazzo D’Alì tra l’amministrazione e i cittadini, tecnici e non, che sono interessati a questo studio. Ho apprezzato il lavoro meticoloso dell’architetto Castagna, una signora che trasudava esperienza e passione. Questo studio permette di avere tutti i particolari storici e tecnici degli immobili pubblici e privati che si trovano nel centro storico e che potrebbero essere recuperati. Considerate che nel centro risiedono circa 6000 trapanesi, ma i vani totali sono circa 22.000. In più, ci sono anche agevolazioni fiscali sugli oneri urbanistici a scalare nei primi cinque anni. Una mappatura utile per cambiare la città vecchia. Rimane importante l’aspetto culturale e evolutivo che questa parte di Trapani può e dovrebbe avere, ma consiglio di non dimenticare che tutto il resto della città avrebbe bisogno di un’evoluzione. E se mi dovessi soffermare sul centro storico, mi verrebbe da dire che quest’ultimo non parte da Torre di Ligny fino a via XXX Gennaio, ma va ben oltre. Considerando che ho percepito nell’aria che questo studio fa parte di un contesto più ampio di volontà politica, che potrebbe anche delineare nuovi regolamenti e nuove soluzioni di servizi, affiancherei a tutto ciò uno studio sulla questione idrica e sulla vivibilità dello stesso scorcio cittadino, senza trascurare la tutela dei commercianti e dei residenti. Rimarrò vigile nel controllare come continuerà questo percorso”.