Trapani, i fondi per i ristori delle alluvioni potrebbero essere troppo pochi

Il Comune chiede ai cittadini una integrazione ed implementazione della documentazione

Qualche conto non torna. Sulle alluvioni di Trapani dello scorso settembre e ottobre, i soldi stanziati sono pochi. Almeno dodici milioni di danni a cui andrebbe aggiunto il rifacimento delle fogne, che solo questo potrebbe essere valutato in diverse decine di milioni di euro. Questo è quello che emerge dalla quantificazione nella sola città di Trapani. Nel dettaglio, sono stimati in circa 4 milioni i danni dei privati: su 240 richieste, 135 cittadini hanno quantificato in circa 2 milioni e 300 mila euro mentre 105 richieste non presentano una quantificazione. Per questo motivo, l’Amministrazione di Trapani ha chiesto ai cittadini una integrazione ed implementazione della documentazione. La Regione, però, ha stanziato solo 5 milioni di euro.

“Al fine di poter fornire tutti gli elementi utili ed indispensabili da sottoporre ai Governi regionale e nazionale per gli adempimenti di loro competenza (stanziamento dei ristori) – si legge nell’avviso pubblico -, si invita la cittadinanza gravemente colpita dal maltempo a causa dai nubifragi – eventi alluvionali di lunedì 26 settembre 2022 e successivi, ad integrare/confermare i dati contenuti nelle istanze di ristoro a suo tempo presentate con ulteriori elementi che, per semplificazione, sono stati raccolti in due dichiarazioni appositamente predisposte, così distinte: Lettera “B” Dichiarazione per danni subiti dal patrimonio edilizio privato e dei beni mobili registrati; Lettera “C” Dichiarazione per danni subiti dalle attività economiche e produttive”.

Le dichiarazioni dovranno essere prodotte dai cittadini entro il 28 febbraio 2023. “L’impegno dell’Amministrazione comunale di Trapani non arretra di un millimetro ed anzi si rinnova, affinché i Governi regionali e nazionali, stanzino per quanto di competenza, le somme necessarie per i ristori dai danni derivanti dagli eventi alluvionali certificati come eccezionali e, per i quali, non ci si può girare dall’altra parte. Ognuno si assuma la propria responsabilità, il Comune di Trapani difende gli interessi ed i diritti dei propri concittadini e commercianti, chiedendo dunque che la Regione e lo Stato provvedano con fondi ulteriori rispetto a quelli recentemente già previsti dal governo della Regione Siciliana e che al momento ammontano a 5 milioni di euro”.

Lo dichiara il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il quale aggiunge di confidare che “il presidente Schifani e l’assessore regionale si impegnino, in coerenza con iniziative parlamentari della maggioranza e dell’opposizione in ARS, per trovare le altre risorse. Rispetto a questo – conclude Tranchida -, non molleremo di un millimetro ed a giorni presenteremo ulteriori progettualità infrastrutturali, come già anticipato in Prefettura, per tentare di porre rimedio una volta per tutte a quello che è un problema di crisi infrastrutturale del sistema di smaltimento delle acque bianche, ormai obsoleto, specialmente in presenza di eventi meteorologici estremamente violenti, che trova in primis causa grave con l’interramento del Canale Scalabrino”.

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