Alfio Torrisi aveva messo subito in chiaro quali sarebbero stati i moduli utilizzati nel corso di questa stagione. Il 4-2-3-1 e il 3-4-1-2 sono state le due alternative del Trapani. Il primo permette di copire meglio il centrocampo, più quantità in mediana che, congiunamente alla difesa composta da 4 elementi, in genere Pino e Morleo sulle fasce e la coppia Cristini-Sabatino al centro, hanno concesso zero reti in campionato.
Una rete subita con la difesa a tre invece contro il Canicattì, in trasferta. La particolarità di questo schieramento è che i due esterni di centrocampo possono abbassarsi in fase di non possesso e coprire meglio la larghezza del campo. Allo stesso tempo, come sottolineato da Torrisi poco tempo fa, questo schieramento permette di inserire più uomini offensivi e riempire meglio la metà campo avversaria.
A questo si aggiunge poi l’inserimento di Luca Sparandeo che, con le sue doti offensive, è riuscito a segnare anche due reti, uno in campionato e uno in Coppa. Un braccetto di sinistra atipico perché il difensore campano nasce come terzino e le sue qualità nella metà campo avversaria sono evidenti.
In ogni caso, che il Trapani scenda in campo con una difesa a 3 o a 4, il risultato non cambia. I granata hanno messo in mostra una solidissima retroguardia, pochissime le occasioni concesse e, quando arrivate, neutralizzate sempre da Enis Ujkaj, una garanzia tra i pali.