Doppio funerale, a Gibellina e a Trapani per Carmelo Morreale, artista trapanese venuto a mancare sabato scorso all’età di 82 anni.
Lo ha reso noto il sindaco Giacomo Tranchida che, insieme alla Giunta, ha espresso cordoglio alla famiglia e a quanti hanno apprezzato e voluto bene in vita Morreale.
La camera ardente sarà allestita da domani presso la sala del commiato della agenzia funebre Vito Polisano invia Giulio Cesare 24 a Casa Santa Erice, e i funerali, dopo quelli di oggi a Gibellina, si svolgeranno nella chiesa Nostra Signora di Fatima i giovedì 30 maggio alle ore 11.30.
Carmelo Morreale era nato a Trapani il 14 novembre 1942. Suo padre, Giuseppe, imprenditore edile, storico consigliere comunale del Movimento Sociale Italiano, a venti anni – si racconta – gli aveva procurato un posto di lavoro all’Esattoria. Morreale, però, fu licenziato dopo una settimana dopo essere stato sorpreso a strappare le cartelle di chi non aveva i soldi per pagarle.
Nel 1968 raggiunge Roma e poi Milano per assecondare la sua straordinaria vocazione per la pittura. Qui entra a fare parte del gruppo del gallerista Schettini. Sono anni di grande successo e apprezzamenti. Subisce e rielabora le influenze di grandi artisti come Burri, Fontana, Morandi. L’esplosione del figurativo nel mercato milanese lo coglie impreparato. Torna a Trapani dopo quasi un decennio. Qui per protestare contro un mercato asfittico dedito più alle contrattazioni sul prezzo delle tele che al loro valore , nel 1975 fa un falò dei suoi quadri in una piazza di Trapani.
Da questo momento la protesta diventa più forte e critica, vive una vita da bohemien, barattando le tele con beni di prima necessità e vestiti. Trapani diventa la scena della sua arte, cornice e visione di una installazione artistica senza uguali, ornata di dissacranti sberleffi e fantastiche visioni.