Trapani corsaro: cinque reti a Ragusa, l’analisi

Ieri il Trapani ha dimostrato di volere la vittoria più degli avversari e l’atteggiamento in campo è stato quello che avremmo sempre voluto vedere

Il Trapani, corsaro a Ragusa, torna al successo (1-5), dopo la partitaccia di Castrovillari. È un segnale, che la squadra ha lanciato in primis alla proprietà, ossia al Presidente Marco La Rosa. E con un significato ben preciso: noi siamo questi; se vogliamo, siamo in grado di essere protagonisti.

E questo segnale, alla vigilia della riapertura del mercato il 1 Dicembre, potrebbe far cambiare le strategie societarie relative a questo campionato: “repulisti” generale con un forte contenimento delle spese, in vista di un eventuale disimpegno del patron? Oppure un ridimensionamento mirato, per poi costruire una squadra vincente l’anno prossimo?

Non lo sappiamo ancora con certezza, certo è che ieri il Trapani ha dimostrato di volere la vittoria più degli avversari e l’atteggiamento in campo è stato quello che avremmo sempre voluto vedere, fin dalla prima giornata, ma che spesso, troppo spesso ha fatto difetto a questa squadra. Basterà per fare meglio nel prosieguo della stagione? Basterà per convincere il Presidente ad entusiasmarsi ancora e credere nel “progetto” Trapani, portandolo avanti anche l’anno prossimo? Ho idea che sia troppo tardi e che la maggior parte delle scelte La Rosa le abbia già fatte. Ciò non toglie che dovrebbe essere lo stesso Presidente a dirci quale sarà il futuro di questa squadra ma, soprattutto, di questa società.

Ieri alcuni dei big erano in panchina, segno forse di un loro probabile addio, ma a non entrare in campo alla fine sono stati solo Mokulu e Falcone, mentre nella ripresa sono stati utilizzati Civilleri e Merkaj, quest’ultimo peraltro autore di una doppietta. Ieri, così come a Castrovillari, hanno pesato in negativo le condizioni atmosferiche, che non permettevano alle due squadre di esprimere compiutamente il loro gioco. E dunque, anche in questo caso, la gara non ha dato particolari indicazioni sul piano tecnico.

Se a ciò aggiungiamo che la superiorità numerica ha indubbiamente avvantaggiato i nostri calciatori e che avere sbloccato la gara con il favore dell’uomo in più ha praticamente indirizzato il match dal lato dei granata, allora possiamo dire che la gara di ieri a Ragusa non ci ha dato la certezza che la squadra si sia effettivamente ripresa sul piano dell’efficacia delle prestazioni e che le cattive figure d’ora in poi saranno solo un pessimo ricordo.

La gara però, sebbene non giudicabile sul piano del gioco, lo è stata invece sul piano dell’atteggiamento tenuto in campo dai nostri giocatori: la partita l’abbiamo sempre fatta noi, giocando costantemente nella metà campo avversaria. L’agonismo e la determinazione sono stati quelli giusti, finalmente adatti al girone in cui militiamo. Il tutto in un contesto tattico questa volta stabile, senza continui stravolgimenti dei singoli ruoli o dei singoli reparti.

Il resto, come detto, l’hanno fatto le tre espulsioni degli ospiti (due in campo ed una in panchina) e quella nostra, che comunque hanno stravolto gli assetti delle due squadre, incidendo in negativo sullo sviluppo della manovra di entrambe, assieme al forte vento, che ne ha disturbato costantemente il gioco. E dunque, al di là dell’obiettivo vantaggio tratto dalla superiorità numerica, che questa volta siamo stati abili a capitalizzare, a differenza del passato, possiamo dire che la risposta della squadra è stata essenzialmente morale, non tecnica o tattica, ma di temperamento più che di gioco, visto che ieri di gioco non se ne poteva fare tanto, per le ragioni anzidette. E questo, pur se non sufficiente in assoluto, è stato, come dicevo, un segnale forte e chiaro lanciato alla proprietà. E dalla proprietà attendiamo adesso indicative e puntuali risposte su chi rimarrà e su chi andrà via. Ma non solo. A stretto giro di posta, possibilmente.

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