Trapani, avviati i lavori di dragaggio del porto

Il tempo stimato per l'esecuzione è di 600 giorni

Sono partiti i lavori di dragaggio nel porto di Trapani per migliorare le condizioni di sicurezza durante l’accesso e l’ormeggio delle navi. L’intervento coinvolge l’imbocco e tutto il canale di ingresso alle aree di attracco traghetti, passeggeri e merci, e la zona centro-orientale, a partire dal molo Ronciglio, il molo Sanità, fino all’inizio del terminal aliscafi: qui i fondali saranno portati rispettivamente a una profondità di -11 e -10.

L’opera è stata aggiudicata, per un importo di 67,5 milioni del PNRR, da un RTI composto da RCM Costruzioni Srl, Società Italiana Dragaggi S.p.A. e Tecnobuilding s.r.l. La consegna definitiva dei lavori è avvenuta lo scorso 2 ottobre, 600 giorni il tempo stimato per l’esecuzione. Le particolari e peculiari condizioni ambientali del territorio trapanese, che ne rendono un posto unico, hanno richiesto la massima cautela, proprio per tutelare il patrimonio naturalistico, senza limitare le necessità tecniche. Per questa ragione è stato predisposto un complesso Piano di monitoraggio ambientale, redatto ai sensi del decreto ministeriale del 15 luglio 2016 n. 173. Il monitoraggio è stato progettato tenendo conto dei principali obiettivi ambientali e le principali modalità di movimentazione dei sedimenti, secondo l’approccio di “Ecological Risk Assessment”.

Il Piano ha tenuto conto di tutte le prescrizioni ambientali ricevute dal Comitato tecnico- scientifico regionale ed è stato condiviso con i principali organi di controllo, ed è stato anche integrato da tutte le specifiche tecniche relative alle modalità operative di collaborazione tra stazione appaltante, ente vigilante e laboratorio, per individuare eventuali azioni di mitigazione da intraprendere nei tempi più rapidi. Inoltre, per tutte le componenti ambientali e per tutte le stazioni di monitoraggio prevede l’implementazione e l’impiego di indicatori statistici, stazioni fisse di monitoraggio, sistemi di monitoraggio Early warning nonché di tecniche di Line transect Distance sampling e Distance Sampling per la mitigazione delle interferenze con la tartaruga Caretta caretta.

“Inutile dire che siamo felici per questo avvio”, spiega il presidente dell’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, Pasqualino Monti. “Ancora ricordo – prosegue – appena insediato, il mio primo incontro con la portualità trapanese: tutti chiedevano il dragaggio. Abbiamo iniziato a ottobre con la bonifica dei residuati bellici e ora siamo arrivati finalmente alla fase vera e propria di dragaggio dei fondali. Particolare attenzione è stata rivolta dall’AdSP agli aspetti ambientali: è previsto un monitoraggio continuo dei lavori, sul quale abbiamo investito circa 1.000.000 di euro, per assicurare un’adeguata protezione dell’ambiente. Il piano è stato concordato con Arpa che vigilerà sulla corretta applicazione durante l’intera esecuzione dell’opera.

L’Adsp ha, inoltre, contrattualizzato un ingegnere ambientale, inserendolo nell’ufficio di direzione dei lavori. Si tratta di Vincenzo Pampalone, in possesso di specifiche competenze, mentre il monitoraggio è stato affidato alla società Cada, leader nel settore. Inoltre, per garantire la massima trasparenza sull’operato, tutti i dati ambientali saranno resi disponibili su un sito web realizzato ad hoc, dove chiunque potrà prenderne visione.

“Abbiamo anche ritenuto prioritario, prima dell’avvio di un’opera pubblica – sottolinea Monti – la stesura di un protocollo con la Prefettura per rafforzare sinergie e meccanismi di collaborazione, un’attenzione fondamentale quando si utilizzano risorse pubbliche. Il rapporto tra Trapani e il suo mare sta cambiando, la città è al centro di due importanti azioni che stiamo portando avanti con impegno e dedizione: oltre ai dragaggi, c’è in campo anche il waterfront, una rigenerazione che diventa capacità di cancellare degrado, abbandono, cantieri dismessi e di recuperare e potenziare attività produttive trascurate. Una grande occasione per la città che, con un progetto complessivo, attento alla storia e alle aspettative dei cittadini, supera una stagnazione lunga decenni su una delle sue parti più suggestive su cui insistono siti di grande interesse”.

“È un momento storico per la città di Trapani, un evento atteso da diversi decenni – afferma il sindaco Giacomo Tranchida – . Grazie alla piena sintonia ed al lavoro sinergico con l’Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale, guidata da Pasqualino Monti, finalmente si è raggiunto questo traguardo fondamentale: iniziano i lavori per il dragaggio del porto. L’escavazione dei fondali significa anche la bonifica dello specchio acqueo dall’inquinamento sedimentatosi nel tempo. Il rinvenimento di residuati bellici della Seconda Guerra mondiale e la rimozione di ancore e altri materiali e attrezzature portuali dai fondali, rappresentano di fatto la “musealizzazione”, oggi a cielo aperto, del nostro mare portuale. Ma la storia della città, adesso, con l’escavazione dei fondali, apre grandi prospettive per il futuro. La bonifica e la nuova capacità logistica – aggiunge il sindaco – renderanno il porto attraente per la crocieristica e le diverse attività mercantili, contribuendo al ritorno in auge del porto di Trapani nella Sicilia occidentale e nel Mediterraneo. Questa giornata è dedicata alle donne e agli uomini del mare che non sono più con noi e a coloro che hanno perso la vita in mare, anche a poche miglia dalla città, a chi aspettava sui moli l’inizio dei lavori e, in particolare, voglio ricordare il comandante Franco Bosco, simbolo trapanese delle battaglie per il nuovo porto: finalmente siamo vicini alla realizzazione di questo grande progetto. Ho proposto a Pasqualino Monti di dedicare al comandante la sala centrale della stazione marittima, ricevendone assenso. Ma questo momento deve essere dedicato anche al futuro, agli operatori portuali e ai nostri giovani che sovente, andando via, cercano opportunità altrove. Questo risultato è un messaggio di speranza per il futuro di Trapani e fonte di sviluppo economico e occupazionale per la Sicilia occidentale”.

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