Trapani, Antonini: “Abbiamo già comprato nove giocatori per la Serie C”

"Stiamo lavorando per tornare immediatamente in Serie B" ha affermato il presidente della SportInvest

Tante ambizioni e progetti futuristici che sembrano concretizzarsi giorno dopo giorno, questo, se vogliamo, è il profilo di Valerio Antonini. Il presidente della SportInvest ha rilasciato una lunga intervista a Penalty, raccontando se stesso e quello che riguarda il futuro delle due squadre granata: “Ad oggi è tutto in linea con i programmi di inizio stagione, mi avevano dato del pazzo, mi avevano detto che era impossibile vincere il campionato a marzo”.

“Trapani è stata una circostanza legata alla mia situazione sentimentale, la mia compagna è trapanese, con lei abbiamo due figli e ci sposeremo a giugno – ha sottolineato il presidente -. Avevo deciso inizialmente di investire nella Sambenedettese, ma mi fecero capire di non essere gradito, forse perché c’era già un progetto in essere. L’unica difficoltà che ho riscontrato a Trapani è stata un po’ la diffidenza delle persone perché dopo tanti anni di delusioni la gente era molto scettica”.

“I risultati hanno aiutato soprattutto nella fase iniziale, abbiamo vinto quasi tutte le partite e questo ha creato un grande entusiasmo che ci portiamo ancora dietro. Il modello del Catania? Spero di no, avevano delle basi in Serie D che poi si sono sgretolate, io sto lavorando in maniera diversa: abbiamo già comprato nove giocatori per l’anno prossimo che per ovvie ragioni non possiamo rivelare”.

Antonini ha parlato anche degli elementi che verranno confermati per la Serie C: “Abbiamo definito anche chi resterà in rosa, chi andrà via e compreremo anche 15 o venti giocatori in più molto giovani che serviranno per la crescita immediata della società. Questi andranno in prestito in C o in D e in un paio d’anni saranno portafoglio importante per la crescita economica”.

Un progetto così ha bisogno di un programma dettagliato: “Lotito dice sempre che il mondo si divide tra i prenditori e gli imprenditori. Ogni centesimo è sotto il mio controllo, mi occupo personalmente dei pagamenti perché voglio che la macchina funzioni alla perfezione. Andai alla finale playoff dello scorso anno a Locri e vidi che il mister fece giocare alla grande la squadra. Il suo unico problema era la paura per le situazioni che aveva vissuto prima del mio arrivo, ma da quando ha la piena fiducia facciamo tutto in simbiosi, oggi è capace di trasmettere il mio messaggio alla squadra ed è la cosa più importante”.

“L’acquisto di entrambe le squadre è stato casuale – ha aggiunto il presidente -, quando ci ho riflettuto per due settimane mi sono reso conto che era un’occasione irripetibile perché il basket in Serie A avrebbe trascinato anche il calcio. Con una doppia promozione la città avrebbe un beneficio straordinario. Questo stadio è lo specchio di questo Paese malato, ho vissuto all’estero, probabilmente la mia più grande fortuna. In Italia le società pagano tasse fino al 60% del profitto, oggi è necessaria la defiscalizzazione in modo che l’imprenditore possa investire concretamente nel territorio e creare lavoro”.

Si continuerà a lavorare anche sullo stadio: “Ho già investito tre milioni sul Provinciale per ristrutturarlo ed è un impianto grazioso, ma non è funzionale. Il progetto è già pronto, aspettiamo la concessione della superficie per 99 anni con il bando a cui prenderemo parte. Si tratta di un investimento tra i 25 e i 28 milioni di euro che prevede la ristrutturazione completa e l’ampliamento a 19/21mila posti a sedere coperti con impianto fotovoltaico, supermercato, ristorante, centro commerciale, un parcheggio, si tratta di un impianto funzionale alla città e che permetterà alla società di mantenere una squadra a certi livelli”.

“Il futuro passa dai giovani, una volta fatta l’università serve l’esperienza all’estero, è necessario per essere un grande dirigente per confrontarsi con altre visioni. Io scaramantico? Assolutamente no, credo sia una debolezza e non credo di averla, sono molto determinato in quello che faccio. La seconda fase sarà proprio lo stadio e solo successivamente il centro sportivo. Si tratta di un investimento che si aggira tra i 40 e i 60 milioni di euro e ad oggi non possiamo pensare a queste cifre senza che prima ci siano delle entrate importanti. Tornare in Serie B già il prossimo anno sarebbe il massimo, stiamo lavorando per questo”.

“La Sicilia rispecchia molto il mio modo di essere, qui c’è il sole che per me è fondamentale, è energia. Qui non ti stanchi mai perché le distanze sono a misura d’uomo, la qualità della vita è eccezionale e i costi sono irrisori rispetto alle metropoli. C’è molta gente per bene, valori che probabilmente si sono persi altrove. Sto cercando di investire sul territorio in vari settori e ho in progetto anche altri investimenti in Africa e ho in mente di fare grandi operazioni di beneficienza perché ho visto con i miei occhi la povertà. Nel calcio dobbiamo scrivere una pagina di storia, loro hanno un’opportunità per poter dire di essere stati in quella squadra” ha concluso infine il presidente Antonini.

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