Trapani, accordo tra Comune e Ministero per un progetto di “Giustizia di comunità”

“Questo rappresenta un nuovo paradigma della giustizia, noto come giustizia riparativa, che si concentra sulla riparazione, la riconciliazione e il ripristino dei legami spezzati da azioni malvagie" afferma Rosanna Provenzano

Questa mattina, sono state firmate due convenzioni di fondamentale importanza tra il Comune di Trapani e il Ministero di Giustizia, Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Trapani, che aprono la strada alla realizzazione della “Giustizia di comunità”. La Giustizia di comunità è basata sul principio che la comunità offre sempre un’opportunità a chi ha commesso errori, poiché chi sbaglia ha il potenziale per il recupero e questa è una premessa costituzionale fondamentale.

Questa opportunità è fornita dalla comunità che, in senso lato, rappresenta la vittima di qualsiasi reato o crimine. Inoltre, la pena deve essere vista come un mezzo di rieducazione e recupero, guardando al futuro anziché concentrarsi esclusivamente sulla punizione. Non si tratta di rompere il legame tra l’autore del reato e la vittima, ma di andare oltre, verso una posizione che mira alla riparazione del danno causato alla vittima e, di conseguenza, alla collettività nel suo insieme.

Il Comune si impegna quindi, insieme all’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Trapani, a creare occasioni concrete. In altre parole, mette a disposizione servizi che promuovano il bene comune, consentendo a chi è in esecuzione penale o, meglio ancora, messo alla prova, di mettere a frutto le proprie competenze a vantaggio della collettività.

“Questo rappresenta un nuovo paradigma della giustizia, noto come giustizia riparativa, che si concentra sulla riparazione, la riconciliazione e il ripristino dei legami spezzati da azioni malvagie. Oggi, grazie all’impegno della comunità e del Comune di Trapani, la giustizia di comunità diventa una realtà concreta – afferma Rosanna Provenzano, direttrice Uepe Trapani -, rappresentando un passo importante verso un approccio attivo alla pena, in cui chi è coinvolto fa la sua parte per il bene di tutti, in un’ottica di ricostruzione, riconciliazione e riparazione, lontano da slogan vuoti ma con azioni concrete. Il prossimo passo, che ci vedrà coinvolti in un’altra convenzione con i Tribunali, consentirà ai soggetti coinvolti di scontare la pena in modo evoluto e civile, passando da un ruolo passivo a un coinvolgimento attivo a beneficio della collettività”.

“Siamo molto entusiasti di come si stia evolvendo questa collaborazione tra il Comune di Trapani e l’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Trapani – afferma il sindaco Giacomo Tranchida e l’assessore Giuseppe Virzì – . Insieme al Distretto Socio Sanitario D50, guidato da Marilena Cricchio che ringraziamo, stiamo lavorando h24 per la realizzazione di numerose iniziative che possano coinvolgere persone coinvolte in esecuzione penale. Vogliamo organizzare una giornata di sensibilizzazione sul tema e non escludo ulteriori iniziative”.

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