È inutile girarci intorno: quella di domenica è probabilmente la partita più sentita. Siracusa e Trapani, che fino ad ora stanno lottando per la promozione in Serie C, finalmente si sfideranno. Il clima pre-partita, però, rimane quello che è: nelle ultime settimane numerose sono state le provocazioni, i video (non certo eleganti) e i commenti social che hanno riacceso una vecchia rivalità mai andata in cantina. Dall’altro lato, invece, il lavoro incessante delle due società: inviti reciproci, pranzo programmato assieme e una sana competitività.
Adesso, è arrivato il momento. Ancora non si sa se i granata giocheranno senza tifosi o meno. Domani, infatti, si riunisce l’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che deciderà se i tifosi trapanesi potranno seguire gli uomini di mister Torrisi. In ogni caso, la sicurezza deve rimanere una priorità: la scorsa settimana, infatti, la società del presidente Antonini e, in particolare lo stesso numero 1 granata, si era definito “sconcertato dalla quantità inquietante di messaggi che stanno diventando sempre più frequenti. Ci si chiede se saranno garantite le misure di sicurezza previste per incontri a rischio come è diventato il prossimo Siracusa Trapani, a seguito delle minacce che stanno prospettando dall’altra parte. Chiediamo alla Lega e alle Forze dell’ordine di poter garantire uno svolgimento corretto e sicuro della partita”.
Il video era stato anche postato sui social della società granata. La replica del Siracusa non si è fatta attendere e la sportività della società azzurra è da lodare: “Il presidente del Siracusa Calcio, Alessandro Ricci, ha avuto questa sera una cordiale conversazione telefonica con il presidente del FC Trapani 1905, Valerio Antonini. Il presidente Ricci ha rinnovato l’invito per trascorrere qualche ora insieme prima del match di domenica 26 novembre, per aprire una nuova fase dei rapporti tra Siracusa e Trapani anche dopo i messaggi che vengono diffusi in rete in queste ore. Il presidente del Siracusa Calcio ha ribadito quanto avverta forte il sentimento di una normalizzazione dei rapporti tra tutte le società e le tifoserie che esaltino la sportività per isolare quelle frange che danneggiano il calcio”.
Insomma, se le società vanno da un lato e chiedono a gran voce la non violenza. Le forze dell’ordine, al di là della decisione di domani, dovranno rispondere presente. Domenica deve essere una festa dello sport. Poi, il campo, dirà il resto.