Lo scorso mese di dicembre è stato quello meno piovoso in Sicilia da più di un secolo. Lo afferma il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano.
“Il mese di dicembre ha fatto registrare, per il quarto mese consecutivo, pesanti deficit negli accumuli pluviometrici, determinando una situazione per alcuni versi del tutto inedita, anche a confronto con i gravi periodi di siccità degli anni Settanta e Ottanta e con quello del 2002”.
Secondo l’analisi delle serie degli annali idrologici, mai in Sicilia, dal 1921, le precipitazioni erano state così scarse nel secondo semestre dell’anno, risultando, come media regionale, inferiori anche a quelle della grave siccità del 1977. Se attualmente il deficit non risulta così grave nei bilanci pluviometrici a medio termine è solo grazie alle anomale piogge dei mesi di maggio e giugno, i cui eccessi, sottolineano gli esperti, “più che apportare benefici determinarono danni significativi a diverse colture”.
Sulla rete Sias il mese di dicembre ha fatto registrare un accumulo medio stimato in 30 millimetri e il numero medio di giorni piovosi è stato pari a 5 “ampiamente variabili tra gli zero eventi registrati dalla stazione Sias di Agira (Enna), raggiunta in qualche caso da piogge che non hanno raggiunto 1 mm giornaliero, e gli 11 giorni di Pantelleria, interessata dalla depressione che il giorno 18 si è sviluppata soprattutto sullo Stretto di Sicilia coinvolgendo poi solo marginalmente la terraferma.
La fascia tirrenica ha goduto di un numero di giorni piovosi più elevato della media, in genere tra 6 e 9 giorni, mentre risultano penalizzate dagli eventi, in genere con soli 2-4 giorni piovosi, soprattutto le province di Agrigento, Enna e Caltanissetta.
Tra le stazioni Sias, il massimo accumulo mensile è stato registrato dalla stazione Naso (Me) con 130 mm in 8 giorni piovosi, mentre il massimo accumulo giornaliero è stato registrato il giorno 15 a Termini Imerese (Palermo) con 33 mm. Tutte le stazioni della rete Sias, con la sola eccezione di Pantelleria, hanno registrato accumuli inferiori alla norma del periodo, con lo scarto percentuale più accentuato, -96%, presso la stazione di Agira.