martedì, Dicembre 5, 2023

Sanremo 2022, le pagelle della prima serata: i nostri voti ai cantanti

Mahmood e Blanco impressionano, Ana Mena bocciata e Alchille Lauro si battezza sul palco: tutto quello che c'è da sapere sulle canzoni della prima puntata

A cura di Eneric (cantante e interprete) e Camjia (musicista, compositore e arrangiatore)

Nota del redattore: Sanremo da sempre è più importante festival della canzona italiana. Abbiamo quindi chiesto a due amici che ne capiscono più di noi, una opinione sui brani della prima serata. Eneric e Camjia non si sono tirati indietro, regalando ai lettori di Trapanisi.it una pagella tecnica semiseria delle interpretazioni.
Buona lettura.

Achille Lauro – Domenica
Torna in gara, dopo aver partecipato da super ospite a Sanremo 2021. Dai tempi di Rolls Royce, però, non sembra sia cambiato nulla. Arrangiamento pop che si mischia al gospel dell’Harlem Gospel Choir, con un testo romantico. Insomma, con uno stile Iggy Pop, Achille piace, ma non stupisce, nonostante l’acqua santa.
Voto: 6.5

Yuman – Ora e Qui
Arriva tra i big dopo aver guadagnato il primo posto a Sanremo Giovani. Testo molto intimo di stampo cantautoriale, vestiario e interpretazione da crooner moderno. Qualche imprecisione vocale, canta “trema la voce”, ed è vero.
Voto: 6.

Noemi – Ti amo non lo so dire
Se Sanremo è Sanremo, Noemi è Noemi. Bellissima, elegante nel look ma con quel graffio nella voce che rende tutto meno “sofisticato”. Che il testo sia stato scritto anche da Mahmood è palese. Arrangiamento molto sanremese ma allo stesso tempo moderno, benissimo la voce e le armonizzazioni. Insomma, al suo settimo Sanremo, Noemi si conferma una certezza.
Voto: 8.

Gianni Morandi – Apri tutte le porte
Dopo 22 anni torna sul palco dell’Ariston il nostro Gianni Nazionale, con qualche anno e fasciature in più. Il mood è festaiolo, lo zampino di Jovanotti esce prepotente. E l’accoppiata Jova-Morandi la troviamo vincente. Pezzo orecchiabile, sicuramente radiofonico, anche se potrebbe ricordare la sigla di una cartone animato giapponese. “Stai andando forte”, Gianni, 77 anni e non sentirli.
Voto: 7 per la simpatia.

La rappresentante di lista – Ciao Ciao
Veronica e Dario non ne sbagliano una, con questo pezzo italo disco dalle sonorità funky e un ritmo tribale La Rappresentante di Lista convince dalle prime note. Una voce impeccabile, dosata, delicata e allo stesso tempo potente; una presenza scenica impeccabile, insomma, Veronica conosce le sue potenzialità e non ha paura di farcele ascoltare. La canzone entra in testa fin da subito, sicuramente non arriverà sul podio, ma Eneric ci spera.
Voto: 7.5.

Michele Bravi – L’inverno dei Fiori
Michele Bravi fa quello che gli riesce meglio, racconta attraverso le note ed emoziona. Con un arrangiamento molto intimista e un’interpretazione intensa, tipica dell’artista, la “voce rotta” di Michele porta sul palco un bellissimo messaggio.
Voto: 7.

Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
Torna sul palco dopo 25 anni e incarna perfettamente lo spirito del Festival di Sanremo… del 1967. Sicuramente la voce di Massimo Ranieri non è più quella di “Perdere l’amore”, qualche imprecisione vocale ci ha fatto tremare. Un arrangiamento fin troppo sanremese.
Voto: 5.

Mahmood e Blanco – Brividi
La canzone più bella di stasera, urban, intensa, da brividi, letteralmente. Abituati ai videoclip di Blanco, vederlo vestito sul palco dell’Ariston ci ha spiazzato, ma con la maglia a rete comunque non si è smentito. Un gioco di falsetti e armonie dove Mahmood la fa da padrone e Blanco lo ha seguito magistralmente. Due vocalità uniche nelle loro sfumature, che hanno creato una canzone da primo posto.
Voto: 10 (perché non possiamo dare di più).

Ana Mena – Duecentomila ore
Una canzone neomelodica adattata in italiano e cantata da una spagnola. La proporrei come nuova sigla del Castello delle Cerimonie. Niente da dire alla voce di Ana, ma se l’avesse cantata Rocco Hunt avrebbe reso meglio. Onestamente è stato tutto un grande boh; forse una canzone radiofonica? Ma comunque noi cambieremmo stazione.
Voto: 4
.

Rkomi – Insuperabile
Mirko si presenta al suo primo Sanremo con autotune e riffoni rock che strizzano l’occhio ai Muse. Una canzone frizzante e interpretata con brio, Rkomi rappresenta il 2022 al Festival di Sanremo. Un brano che poteva tranquillamente fare parte del disco “Taxi Driver”, che il cantante – manco a farlo apposta – cita nel pezzo “Insuperabile”, ma che ha adattato alla partecipazione al festival; comunque non ha deluso le aspettative. Aggettivo: Coerente.
Voto: 8.

Dargen D’amico
Dargen porta sul palco se stesso, inconfondibile e sempre riconoscibile. Porta all’Ariston il testo più intelligente della serata con un arrangiamento molto potente, mega cori da stadio e il giusto mood. Outfit scazzato, un cazzone, ma con gusto.
Voto: 8,5.

Giusy Ferreri – Miele
Al suo quarto Festival di Sanremo Giusy porta la canzone dai ritmi mediterranei della serata, voce azzeccata (secondo Camjia), radiofonica, insomma, da karaoke del giovedì. Arrangiamento molto posato ma niente di eccezionale.
Voto 5 (grazie alla musica e l’arrangiamento, non alla sua voce).

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