Tutti d’accordo sulla necessità di mettere in atto azioni di rimboschimento sulla montagna di Erice dopo i drammatici incendi degli anni passati che ne hanno fortemente depauperato il patrimonio verde. Dal 2010 al 2022, infatti, sono andati in fumo quasi 2.000 ettari di territorio comunale, di cui il 37% ricade in aree forestali.
Sul tema è stato utile l’incontro, che si è svolto ieri mattina nei locali della biblioteca comunale della Vetta, organizzato dal Cai sezione Trapani Erice con il patrocinio del Comune, dell’Università degli studi di Palermo e dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali della provincia di Trapani.
Intervenire, con le conoscenze e competenze oggi disponibili su luoghi, flora e fauna presenti sulla montagna, custode di una biodiversità che va ulteriormente fatta conoscere ai cittadini e ai visitatori – e in quest’ultimo senso potrebbe essere un ulteriore attrattore turistico – è non solo possibile ma necessario.
Dopo i saluti della sindaca Daniela Toscano, del presidente della sezione CAI Vincenzo Fazio e del segretario dell’Ordine dei dottori agronomi e forestali, si è dato il via agli interventi dei relatori. Donato Salvatore La Mela Veca, ricercatore in Selvicoltura e Pianificazione forestale presso il Dipartimento Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali, dell’Università di Palermo e docente di Selvicoltura presso il Corso di Laurea in Scienze Forestali ed Ambiental, ha trattato il tema delle cause predisponenti e determinanti degli incendi, le possibili attività di prevenzione da realizzare, la pianificazione e la progettazione di interventi di ripristino delle aree percorse dal fuoco.
L’intervento di Leonardo Scuderi, dottore di Ricerca in Fitogeografia dei territori Mediterranei, botanico e fitosociologo, ha condotto una presentazione dal titolo “Flora di pregio e vegetazione potenziale di Monte San Giuliano” in cui ha illustrato gli elementi floristici e vegetazionali di pregio presenti sul Sito Natura 2000 del monte Erice, ponendo attenzione sulla necessità di conoscere adeguatamente il territorio e le sue peculiarità ecologiche nell’ottica dei futuri interventi per la gestione del paesaggio agrario e forestale.
Francesco Maria Raimondo, agronomo, già professore ordinario di Botanica nell’Università di Palermo, presidente dell’organizzazione botanica Internazionale OPTIMA e direttore a Palermo del Centro Autonomo di Ricerca Documentazione e Formazione PLANTA, ha illustrato i nuovi indirizzi negli interventi di forestazione urbana, periurbana ed extraurbana previsti nei Piani di investimento ministeriali del PNRR parlando anche delle molteplici funzioni del bosco nella sempre più difficile realtà climatica mediterranea e, aspetto non di poco conto, dell’approvvigionamento del materiale vivaistico occorrente per le aree verdi da ripristinare.
Gianluigi Pirrera, vice presidente e referente dell’AIPIN (Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica) per l’EFIB e componente dal 2012 al 2023 dell’Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio, partendo dai concetti di forestazione urbana e di restauro ecologico, ha proposto le opportunità del PNRR in un’ottica di Ecologia del paesaggio per la prevenzione degli incendi e la mitigazione del rischio idrogeologico.
Vincenzo Lo Meo, dirigente ad Interim del Dipartimento Sviluppo Rurale e Territoriale per la provincia di Trapani, ha fornito una visione puntuale e ravvicinata di ciò che la Regione Siciliana ha fatto dal dopo guerra ad oggi in termini di rimboschimento dell’Isola, delle problematiche riguardanti gli attuali progetti e delle previsioni sulla riforestazione della montagna di Erice, posto che la maggior parte della superficie boschiva del monte ricade nel Demanio regionale e provinciale.
Da tutti gli interventi è emersa la necessità di preservare non solo la montagna ma anche l’area a valle, fortemente antropizzata, dal forte rischio idrogeologico derivante proprio dalla riduzione delle zone boschive. È stata anche confermata la possibilità di deroga ai vincoli normativi nelle aree percorse dagli incendi sulle quali non si può intervenire prima di 5 anni) per le opere di messa in sicurezza prima del rimboschimento.
Sono intervenuti anche i parlamentari regionali del territorio Dario Safina (PD) e Nicolò Catania (FdI): entrambi hanno sottolineato la necessità di procedere ad interventi per sanare le ferite al patrimonio verde della montagna e di altre aree del Trapanese altrettanto devastate dagli incendi; sia l’esponente dell’opposizione sia quello della maggioranza di governo regionale, si sono impegnati a tenere alta l’attenzione sul tema.
Le conclusioni della giornata di lavoro sono state affidate all’architetto Giovanni Cucchiara Capo di Gabinetto dell’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste che ha, tra le altre cose, sottolineato l’attenzione del nuovo governo regionale sul tema della prevenzione degli incendi e della ricostituzione, pur con la necessità di rispettare i vincoli imposti dalla normativa vigente sulle aree percorse dagli incendi, del patrimonio boschivo dell’Isola.
Al termine, il presidente del CAI Erice Vincenzo Fazio ha espresso l’auspicio di avere avviato un percorso sinergico, collaborativo e costruttivo, tra esperti accademici e ricercatori del comparto agro-forestale e le Istituzioni regionali preposte alle attività di gestione, tutela e ricostituzione dei boschi di Erice e del resto del Trapanese e della Sicilia.
GUARDA IL VIDEO