Radioterapia a Trapani: 14 anni di promesse e nessun risultato [AUDIO]

Pare che i fondi stanziati non siano più disponibili perché dirottati per l’emergenza pandemica. Ne parliamo con Mariza D'Anna

Con  la Giornalista scrittrice Mariza D’anna del Comitato Radioterapia a Trapani facciamo il punto sull’attuale situazione.
Sono trascorsi 14 anni da quando si è iniziato a parlare della costituzione di un Reparto di Radioterapia all’ospedale Sant’Antonio di Trapani e in 14 anni nulla è accaduto.
Per ascoltare schiaccia PLAY:

Il Comitato promotore per la Radioterapia a Trapani – che si è costituito nei mesi scorsi grazie ad un gruppo di tenniste amatoriali che organizza tornei per sensibilizzare la popolazione sull’argomento e che ha avuto già molte adesioni spontanee – denuncia con dati alla mano quanto poco (o niente) sia stato fatto per avviare l’importante servizio sanitario per la comunità.
Come è ben noto, l’ospedale provinciale Sant’Antonio Abate non ha un servizio di Radioterapia e i pazienti oncologici, in numero sempre crescente, sono costretti a recarsi in provincia o a Palermo sopportando infiniti disagi e costi economici non indifferenti.
Una vergogna sociale!

Il Comitato ha ripercorso le tappe di una vera e propria via crucis per porre all’attenzione della comunità e delle istituzioni preposte che cosa è accaduto (anzi, cosa non è accaduto) da quando, nel 2009, il Comune di Erice ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il quale cedeva all’Azienda ospedaliera S. Antonio un lotto di 1.400 mq per la costituzione di un “Centro per la radioterapia e altre dotazioni tecnologiche, al fine di creare un Polo oncologico provinciale”.

Nel 2010 venne promossa da molti sindaci del comprensorio, presidenti dei consigli comunali e un gran numero di Associazioni una petizione popolare “per chiedere – nell’ambito del riordino della rete ospedaliera – una struttura ad hoc, anche in aggiunta a quella di Mazara del Vallo”. Vennero raccolte quasi 30.000 firme che vennero consegnate all’allora presidente della Regione, on. Raffaele Lombardo e in quell’occasione l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo, si impegnò “a trovare entro sei mesi una soluzione finanziaria idonea”.

Due anni dopo (siamo nel 2012) il direttore generale dell’Asp approvò il progetto preliminare del nuovo edificio da realizzare “per avviare la procedura di variante allo strumento urbanistico per il cambio di destinazione d’uso dell’area da parcheggio a struttura sanitaria”.

Dal 2012 al 2016 servirono quattro anni per arrivare alla progettazione esecutiva dei lavori: costo dell’opera per una palazzina a quattro elevazioni con un Reparto di Radioterapia con sei posti letto 12.669.000 euro per l’edificio; 500.000 mila euro per il collegamento coperto con l’ospedale e 304.000 euro per il parcheggio esterno.

Si arriva al 2018, quando con decreto dell’assessore regionale alla Salute l’opera viene finanziata con 14 milioni di euro per l’ampliamento del Sant’Antonio e 3.400.000 euro per il Servizio di Radioterapia. Nell’occasione viene assicurato dall’Asp che “non vi sarà alcun allungamento dei tempi… il progetto esecutivo sta per essere aggiudicato”, almeno così viene dichiarato alla stampa.

Sono solo false promesse. Non accade nulla.

Nel 2017 viene aperto il reparto di Radioterapia all’ospedale Abele Ajello di Mazara in virtù di una convenzione triennale, ancora in corso, tra Asp di Trapani e Villa Santa Teresa di Bagheria (azienda confiscata alla mafia). E nel 2021 i numeri sono questi: 1.800 pazienti trattati nel primo triennio, 40% del comprensorio di Mazara, 22% del comprensorio di Trapani e il resto della provincia.

Le notizie ufficiali si fermano qui.

Ma pare – e oggi il Comitato chiede all’Asp e alla autorità preposte di sapere cosa sia accaduto – che i fondi stanziati non siano più disponibili perché dirottati per l’emergenza pandemica.

Il risultato disastroso è sotto gli occhi di tutti: dopo 14 (quattordici) anni il territorio non ha la Radioterapia. Un’indecenza “legalizzata” in dispregio al diritto alla salute del cittadino sancito e garantito dalla Costituzione.

Alla luce di tutto ciò, il Comitato si farà promotore di incontri pubblici con i vertici dell’Asp, con i politici del territorio e organizzerà manifestazioni di protesta per sensibilizzare e coinvolgere la popolazione e chiedere a gran voce risposte concrete, chiare e dovute sulla mancata attivazione del servizio di Radioterapia che deve essere realizzato senza più ritardi e senza inutili promesse

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