Quali sono i comportamenti da seguire al proprio domicilio, se si scoprisse di essere positivi al Covid-19?

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Purtroppo non vi sono indicazioni terapeutiche precise per la cura domiciliare nei primi sette giorni dal contagio.
La prima settimana dal contagio invece risulta essere importantissima.

Qualsiasi persona che dovesse presentare uno o più dei seguenti sintomi dovrà telefonare al proprio medico curante e sottoporsi a tampone per Covid-19.

Vediamo nel dettaglio a quali sintomi mi riferisco:
1) febbre;
2) mal di gola;
3) tosse persistente;
4) stanchezza marcata;
5) diarrea associata a sintomi respiratori;
6) non sentire odori e/o sapori.

Nei primi sette giorni, se si dovesse risultare positivi al Covid-19, si dovrà agire farmacologicamente sull’infiammazione creata dal virus e sulla successiva risposta immunologica, parlandone sempre con il proprio Medico Curante che saprà indicarvi le più opportune terapie domiciliari anti-covid-19.

Esistono tre tipologie di pazienti per i quali la terapia va assolutamente personalizzata:
– Pazienti asintomatici: in questi casi, spesso la scoperta di positività al Covid-19 si fa casualmente per
l’esecuzione di tamponi di screening, e in assenza di sintomi non occorre praticare nessuna terapia.

– Pazienti con sintomi lievi: febbre non superiore a 38°C e/o lieve sintomatologia respiratoria o mialgie; in questi casi si deve praticare una terapia sintomatica (es: paracetamolo, ibuprofene 600 o nimesulide in assenza di controindicazioni).

– Pazienti con sintomi moderati: febbre persistente > 38.5°C per 96 ore con tosse e con dispnea da sforzo, ma saturazione dell’ossigeno a riposo in aria ambiente buona ≥ 93% oppure ≥ 90% in pazienti con patologie polmonari croniche; in questa categoria si pratica terapia sintomatica (es: paracetamolo, ibuprofene o nimesulide in assenza di controindicazioni), e se si ha età maggior di 60 anni, ridotta mobilità o presenza di altri fattori di rischio eparina a basso peso molecolare ed antibioticoterapia (quest’ultima da valutare caso per caso in base all’impegno polmonare da non avviarsi all’esordio dei sintomi, ma in caso di sospetta sovrainfezione batterica da preferire azitromicina).

Il Cortisone potrà essere indicato esclusivamente dopo 5-7 giorni dall’esordio dei sintomi (da evitarsi in chi non presenta segni di compromissione respiratoria e mai all’esordio della malattia).

Riepilogando la terapia domiciliare da praticare, nei soggetti positivi al Covid-19 ma con sintomi lievi moderati è: ibuprofene da 400, fluimucil 600, paracetamolo 500 o nimesulide, niente cortisonici nei primi 7 giorni, niente eparina, niente idrossiclorochina, niente antibiotici inutili se non in casi particolari.

Una malattia da Covid-19 sarà, invece, definita grave e richiederà cure intensive e l’ospedalizzazione se sono presenti segni clinici di polmonite: febbre superiore a 38,5°c, tosse persistente, fame d’aria a riposo, dispnea, respiro veloce, saturazione periferica di ossigeno (SpO2) <90% in aria ambiente. Riepilogando: i pazienti COVID-19 che possono essere trattati a casa sono soggetti COVID-19 positivi con malattia lieve o moderata senza fattori di rischio per evoluzione sfavorevole inclusi: età> 60 anni, fumo, obesità, malattie cardiovascolari, diabete mellito, malattia polmonare cronica, malattia renale cronica, immunosoppressione e cancro.

Si raccomanda inoltre, durante la malattia con persistenza di febbre, di assicurare sempre un adeguato stato di nutrizione e d’idratazione.

Amici, molti di Voi, mi hanno chiesto se gli integratori alimentari siano realmente efficaci per prevenire o curare la malattia da COVID-19. Alcuni integratori alimentari sono stati proposti come potenzialmente utili contro SARS-CoV-2, ma pochi sono stati clinicamente studiati.

La lattoferrina e la vitamina D hanno proprietà rispettivamente antinfiammatorie e immunomodulatorie cioè stimolano il nostro sistema immunitario. Tuttavia, finora non sono disponibili evidenze da studi clinici sulla loro reale efficacia nella prevenzione o nel trattamento del COVID-19.

Ne approfitto per ricordare a tutti un concetto apparentemente ovvio: chi è positivo o è in ISOLAMENTO obbligatorio, non può uscire neanche per far passeggiare il cane o fare la spesa.

Vi consiglio comunque al domicilio di acquistare un saturimetro e di rilevare la SATURAZIONE almeno due volte al dì e fare anche il “WalkingTest” ovvero misurarsi la saturazione a riposo e dopo 5 minuti di camminata. Valori allarmanti vanno dai 92 in giù.

Il mondo vive un momento di forte instabilità sociale economica ed il rischio di regredire a un medioevo oscurantista è reale. Io penso che, con il contributo di ognuno di noi, si possa intraprendere un percorso verso un nuovo rinascimento di luce e speranza. BISOGNA AVERE PAZIENTA E FIDUCIA NELLA SCIENZA!

Voglio ricordarvi di continuare ad essere prudenti e non mollare ora: insieme possiamo farcela. Presto le regole cambieranno e forse potremmo tornare ad un bagliore di normalità. Amici miei, ricordate sempre di AVERE buona cura del vostro corpo, che è l’unico posto in cui dovete vivere!

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