Processo “Scrigno”, chiesti oltre 110 anni di carcere per gli imputati

Si tratta del processo di secondo grado del troncone celebrato a Palermo

È giunto alla fase della discussione il processo di secondo grado, celebrato con il rito abbreviato, scaturito dell’indagine antimafia “Scrigno” condotta dal Comando provinciale dei Carabinieri di Trapani e coordinata dalla Procura Distrettuale di Palermo che, nel marzo 2019, portò all’arresto di diversi esponenti riconosciuti di Cosa nostra trapanese ma anche dell’ex deputato regionale trapanese Paolo Ruggirello.

Alcuni degli indagati scelsero di essere giudicati col rito abbreviato, e nel novembre 2020, il gup ha condannato 14 dei 19 imputati a complessivi 70 anni di carcere, assolvendo gli altri.

A conclusione della requisitoria davanti alla Corte di Appello di Palermo, il sostituto procuratore generale Carlo Marzella, ha chiesto dieci condanne per oltre 110 anni di carcere.

Le condanne più pesanti richieste riguardano i figli del boss di Valderice Vincenzo Virga, attualmente in carcere all’ergastolo. Il pg Marzella, per Franco e Pietro Virga, che in primo grado furono condannati a 8 anni ciascuno, ha chiesto, rispettivamente, 18 e 20 anni. Per l’accusa – come riporta un articolo sul quotidiano online Alqamah.it – i due fratelli erano al vertice della mafia trapanese assieme all’ex consigliere comunale del Psi, Francesco Orlando. Per quest’ultimo sono stati chiesti 16 anni, a fronte dei 5 anni e 4 mesi. Tra i loro contatti quelli con esponenti politici come l’ex consigliere provinciale Vito Mannina e l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello che, attualmente, sono tra gli imputati del processo con rito ordinario che si celebra davanti al Tribunale di Trapani.

Le altre richieste riguardano Mario Letizia, da 8 anni e 4 mesi a 12 anni; Francesco Paolo Peralta, 12 anni (8 anni e 4 mesi in primo grado); Giuseppe Piccione, 9 anni e 8 mesi (8 anni); Michele Martines, 14 anni (5 anni e 4 mesi). Per Pietro Cusenza è stata chiesta una condanna di 7 anni e 4 mesi invece degli 8 anni e 4 mesi inflitti in primo grado.

Per Carmelo Salerno, assolto in primo grado, è stata chiesta la condanna a 12 anni mentre a 2 anni per Francesco Todaro, e ad 1 anno e 4 mesi per Tommasa Di Genova, anche loro tra i cinque assolti in precedenza.

La Procura generale ha chiesto anche di dichiarare inammissibile il ricorso in appello di Michele Alcamo, che fu condannato a tre anni. Richiesta di assoluzione per Jacob Stelica, condannato a 4 anni perché ritenuto appartenente ad una cellula mafiosa creata dai Virga a Favignana con a capo il pregiudicato Vito D’Angelo.

Per il resto degli imputati giudicati in primo grado con il rito abbreviato la Procura antimafia – riporta ancora il quotidiano online Alqamah.it – non ha presentato appello: si tratta di Francesco Russo, condannato a 4 anni, degli imprenditori Ninni D’Aguanno e Vincenzo Ferrara, 3 anni e 4 mesi ciascuno, e di Leonardo Russo, 3 anni.

La Dda non ha appellato anche le assoluzioni dell’ex assessora del Comune di Trapani Ivana Inferrera (moglie di D’Aguanno) e di Francesco Salvatore Russo.

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