Dopo sette anni dall’inizio della vicenda giudiziaria che portò anche al sequestro della “Iuventa”, imbarcazione della ong tedesca Jugend Rettet“ utilizzata per il soccorso in mare dei migranti, la Procura di Trapani ha chiesto al gup il non luogo a procedere per tutti i 24 imputati perchè “il fatto non costituisce reato“.
I componenti dell’equipaggio sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Chiesto anche il dissequestro dell’imbarcazione – rimasta per tutti questi anni ormeggiata al porto di Trapani e ormai malmessa.
La vicenda risale al 2017 quando la Procura di Trapani, che indagava sui salvataggi effettuati nelle acque del Canale di Sicilia da navi delle ong, chiese e ottenne il sequestro della Iuventa. Gli inquirenti sostennero di aver accertato almeno tre casi in cui alcuni componenti dell’equipaggio della nave avevano avuto contatti con trafficanti di migranti e sarebbero intervenuti in operazioni di soccorso senza che le persone fossero in una reale situazione di pericolo.
Nelle indagini furono coinvolte anche le navi Vos Hestia di Save the Children e Vos Produnce di MSF che, però, non furono sequestrate. Nel corso delle indagini furono anche intercettate le telefonate di attivisti e giornalisti che si occupavano di immigrazione.
Il governo italiano, che si era costituito parte civile e aveva chiesto un risarcimento, a sua volta, si è rimesso alla decisione del gup e ha abbandonato l’udienza svoltasi oggi, proseguita con la presentazione delle memorie finali della difesa. La decisione del giudice dovrebbe arrivare il 2 marzo.