Condannato a 14 anni di carcere Andrea Bonafede, il geometra di Campobello di Mazara accusato di aver prestato la sua identità al boss mafioso, allora latitante, Matteo Messina Denaro.
Lo ha deciso il Gup del Tribunale di Palermo Paolo Magro nella sentenza emessa nel processo che si è celebrato con il rito abbreviato. Il giudice ha accolto le richieste dei pm Gianluca De Leo e Pierangelo Padova.
Matteo Messina Denaro aveva assunto l’identità di Andrea Bonafede nell’ultimo periodo della sua latitanza, trascorsa a Campobello di Mazara, per poter accedere senza essere individuato alle cure mediche contro il tumore al colon. Andrea Bonafede era anche l’intestatario della casa in cui risiedeva il capomafia, morto nel settembre 2023. L’uomo aveva anche il compito di ritirare le ricette scritte dal medico Tumbarello, attualmente sotto processo.
Oggi la Procura di Palermo, in un separato processo, ha chiesto la condanna a 15 anni per la cugina del geometra, Laura Bonafede, amante storica di Matteo Messina Denaro.