Prefettura di Trapani, consegnati ai Comuni beni sottratti alla criminalità [VIDEO]

Si tratta di oltre 300 beni, molti dei quali riconducibili al boss mafioso Matteo Messina Denaro e al suo entourage

Alla presenza della sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Interno Wanda Ferro e del direttore dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni confiscati alla criminalità organizzata, prefetto Bruno Corda, si è svolta stamattina la conferenza di servizi finalizzata all’assegnazione di numerosi beni confiscati nel territorio provinciale di Trapani.

Tra gli oltre 300 immobili, terreni agricoli e altri beni destinati alle Amministrazioni locali per essere utilizzati – direttamente o tramite affidamento – a beneficio della collettività, 121 sono riconducibili a soggetti vicini al boss Matteo Messina Denaro, arrestato lo scorso gennaio. Un altro segno – come è stato da più parti sottolineato – della presenza e dell’attività dello Stato in territori dove l’inquinamento mafioso del tessuto economico è ancora rilevante e va energicamente contrastato con tutti i mezzi a disposizione.

Il ciclo 2023 di conferenze di servizi indette dall’ANBSC per l’assegnazione di beni immobili e terreni attualmente destinabili perché definitivamente confiscati alla criminalità organizzata a seguito di procedimenti penali e di prevenzione, ha preso il via proprio da Trapani, provincia natale di Matteo Messina Denaro, proprio il valore simbolico rappresentato dalla destinazione per fini sociali e istituzionali dei beni provento di reati delle mafie alle comunità che ne hanno subìto la presenza.

Alla conferenza di servizi hanno partecipato, oltre ai Comuni potenziali destinatari dei beni, anche il Libero Consorzio Comunale di Trapani, la Regione Siciliana e, per le Amministrazioni centrali dello Stato, l’Agenzia del Demanio. Al termine dei lavori, sono state acquisite manifestazioni di interesse, per finalità istituzionali, sociali o economiche, per 288 dei 327 beni originariamente proposti, per un valore di oltre 13 milioni di euro. Anche l’Agenzia del Demanio ha espresso interesse al mantenimento al patrimonio dell’Erario per alcuni immobili da assegnare alle Forze dell’Ordine.

Le manifestazioni acquisite saranno sottoposte al Consiglio Direttivo dell’ANBSC per la definitiva destinazione. Nell’occasione, l’Agenzia ha fornito indicazioni sui fondi, nazionali ed europei, utilizzabili per finanziare i progetti di ristrutturazione degli immobili acquisiti e ha messo a disposizione dei Comuni un format di bando per l’individuazione degli organismi del Terzo Settore a cui assegnare i beni. È stata anche segnalata la possibilità di consultare sul sito istituzionale dell’ANBSC la Sezione “L’Agenzia supporta i Comuni” dove sono presenti e costantemente aggiornate notizie ed indicazioni operative relative ai beni confiscati.

Al termine dell’incontro abbiamo ascoltato alcuni sindaci del territorio, ecco cosa ci hanno detto Nicola Catania (Partanna), Domenico Venuti (Salemi), Massimo Grillo (Marsala), Giacomo Tranchida (Trapani),  Francesco Stabile (Valderice), Giuseppe Morfino (Custonaci) e Nicolò Rizzo (Castellammare del Golfo). VIDEO

Ai nostri microfoni anche la prefetta di Trapani, Filippina Cocuzza, il prefetto Bruno Corda e la sottosegretaria Wanda Ferro. VIDEO

“Vogliamo dare ulteriore sostanza allo straordinario risultato ottenuto dalla magistratura e dalle forze dell’ordine con la cattura del latitante il 16 gennaio scorso – ha detto la sottosegretaria Ferro,- . Chi ha costruito le sue ricchezze sulla sabbia dell’illegalità non può pensare di aver costruito sulla roccia. Con la confisca e la restituzione alla comunità dei patrimoni accumulati con le attività criminali, le cosche mafiose vengono colpite al cuore, private di linfa economica vitale. Soprattutto con la realizzazione in quegli immobili di presidi delle forze dell’ordine o di strutture di valore sociale si afferma il forte messaggio simbolico della vittoria dello Stato e della società sana”.

“Lo Stato non si ferma, non indietreggia – ha proseguito – colpisce con grande determinazione, e questo è un messaggio diretto a tutti coloro che hanno favorito una così lunga latitanza, ma anche un segnale di fiducia che vogliamo dare alla stragrande maggioranza di siciliani perbene che si ribellano alla soffocante presenza criminale e negano a Cosa nostra quel consenso sociale che ne agevola gli affari e la capacità di infiltrare e condizionare la vita economica e sociale del territorio”.

“Stiamo lavorando – ha sottolineato la sottosegretaria del Ministero dell’Interno – per rendere più efficienti le procedure per l’assegnazione dei beni e l’avvio dei progetti di riutilizzo a fini sociali o istituzionali, anche grazie ad una maggiore sinergia tra i ministeri dell’Interno e della Giustizia. Per la prima volta il Ministero del’Interno ha assegnato in via diretta 260 immobili ad enti del Terzo settore ma il nostro impegno, condiviso con il ministro Piantedosi, è quello di affiancare i Comuni, soprattutto quelli più piccoli, in modo da potenziarne la capacità progettuale, l’accesso alle risorse nazionali ed europee, una maggiore efficienza dei controlli attraverso la realizzazione di white list per le realtà del sociale. Vogliamo anche creare un gioco di squadra per la gestione delle aziende confiscate affinché quelle che non sono mere scatole vuote possano restare sul mercato, superando il cosiddetto shock di legalità, e assicurando crescita economica e occupazione”.

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