Arrivano dal governo regionale le istruzioni operative per le Asp e gli ospedali sul personale reclutato durante l’emergenza Covid. In particolare, vengono confermate, per il personale sanitario e socio-sanitario, le indicazioni relative alla prosecuzione dei contratti, già fornite alla fine del dicembre scorso.
La nota, a firma dell’assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo, e del dirigente generale del dipartimento Pianificazione strategica, Salvatore Requirez, prende spunto dalla conversione in legge del decreto-legge 198/2022, meglio noto come Milleproroghe, in vigore da oggi.
Nel dettaglio, il “Milleproroghe” prevede l’estensione fino al 31 dicembre 2024 del periodo entro il quale si possono maturare i requisiti utili (18 mesi) alla stabilizzazione del personale che ha prestato servizio durante la pandemia, nonché l’ampliamento della platea dei destinatari dei processi di stabilizzazione, ricomprendendo, oltre al personale sanitario e socio-sanitario, quello del ruolo amministrativo. Ovviamente in coerenza con il piano triennale dei fabbisogni di personale e nel rispetto delle disponibilità finanziarie di ogni azienda.
Da qui l’invito alle Aziende sanitarie a “procedere a una celere ricognizione finalizzata a individuare i profili esistenti nelle rispettive dotazioni organiche, ancora non ricoperti, e a verificare quanto personale – reclutato durante l’emergenza Covid – sia in possesso dei requisiti di legge” oltre a una “puntuale ricognizione delle procedure concorsuali in essere”.
Indicazioni diverse, invece, per l’utilizzo del personale Uca (Unità di continuità assistenziale), già prorogato fino al 28 febbraio, il cui rapporto di lavoro è stato esteso fino al 31 marzo, così da garantire l’offerta assistenziale territoriale.
Percorso più incerto, invece, per i lavoratori amministrativi e tecnici assunti nel periodo dell’emergenza Covid il cui contratto, al momento, non può essere più prorogato.
«L’attuazione della rete territoriale di assistenza, con l’attivazione di case e ospedali di comunità e delle Centrali operative territoriali (Cot), fornirà un’occasione utile per il recupero delle professionalità rappresentate dal personale amministrativo e tecnico impiegato nell’emergenza Covid – ha detto il presidente della Regione Renato Schifani – che, nell’immediatezza, non può essere inserito nelle piante organiche degli enti e delle aziende del servizio sanitario regionale pubblico. Assessorato, governo regionale e Ars lavoreranno insieme per trovare, in tempi accettabili, la via amministrativa e legislativa più adeguata per raggiungere questo obiettivo, nel rispetto delle procedure di selezione per l’accesso alla Pubblica Amministrazione previste dalla nostra Costituzione».
«Nelle strutture territoriali – ha aggiunto l’assessora Volo – è previsto che siano portate avanti attività di telemedicina e, soprattutto, il potenziamento e l’utilizzazione dei fascicoli personali elettronici, per questo siamo convinti che potremo valorizzare la preziosa esperienza sul campo di questi lavoratori».
«Non è nostra intenzione gettare fumo negli occhi a nessuno – ha dichiarato il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno – ma dobbiamo lavorare in sinergia per avviare un percorso di stabilizzazione di questi lavoratori che, di fatto, rappresentano ormai un bacino prevedendo, però, criteri equi che rispettino anche i diritti acquisiti di quanti sono già precari nelle Asp da oltre dieci anni».